Novak Djokovic, frecciatina a Jannik Sinner e agli altri colleghi

Articolo di Andrea Gussoni

"So che molti colleghi sono contrari a questo sistema, ma quando è il momento di impiegare tempo non lo fanno"

Novak Djokovic ha dato tante risposte interessanti in conferenza stampa: “So che molti colleghi sono totalmente contrari a questo sistema, ma quando è il momento di impiegare tempo ed energie in incontri e riunioni, non lo fanno”.

E ancora: “Non si parla mai abbastanza di tutti i giocatori nel mondo che vivono grazie a questo sport. È importante che si capisca che viviamo in un mondo sportivo divenuto commerciale e finalizzato all’intrattenimento”.

Capitolo Masters 1000 su due settimane: “A dir la verità, per me con questa formula sono troppo lunghi. Non mi piacciono. A Cincinnati non ho voluto giocare perché volevo passare più tempo con la mia famiglia. Penso di essermi guadagnato il diritto di poter scegliere dove andare e quali tornei giocare”.

“So che molti di loro si stanno opponendo a questo allungamento dei Masters 1000. Li supporto, ma alla fine della giornata i giocatori devono rimanere attivi: c’è sempre un momento in cui si può negoziare e decidere qualcosa con l’organizzazione. E questi tennisti, in particolare i top player, non partecipano abbastanza”.

“So che molti esprimono i loro sentimenti contro questo sistema, ma quando è il momento di metterci tempo ed energie in incontri e riunioni, non lo fanno. Mi rendo conto che sia difficile, credetemi, spesso c’ero, ma non lo facciamo solo per noi, ma è necessario per le future generazioni. Dobbiamo contribuire nel verso giusto. Ma non so, speriamo che possa cambiare qualcosa in futuro”, ha concluso l’ex numero 1 del mondo.

Giornalista dal 2008 e grande appassionato di tutti gli sport da sempre, segue con particolare interesse basket e volley che ha anche praticato a livello dilettantistico fino ai tempi dell’università. Ama viaggiare, sia per lavoro che con la mia famiglia, e non sa resistere alle tentazioni in cucina.

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