Matteo Berrettini, confessione dell’ex coach

Le parole di Vincenzo Santopadre

Vincenzo Santopadre, ormai ex coach di Matteo Berrettini, ha parlato della fine del sodalizio con il tennista romano.

Lo ha fatto con un lungo post su Istagram: “Matt, anzi ni, anche io come te ero indeciso se mettere nero su bianco. Come ti ho scritto ieri il rischio era di “inquinare” quello splendido fluire della nostra magia, di freezare quella scintilla che è partita nel settembre del 2010 (campo n.5 dell’Aniene: te e Jacopo mezzi febbricitanti al “provino”….me lo ricordo come fosse ieri!) ma anche stavolta alla fine siamo in sintonia e allora eccomi qui! Eccomi a scriverti per ringraziarti per il percorso che abbiamo fatto; un percorso che pochissimi conoscono a fondo e la cui complicità, che custodisco gelosamente, è solo nostra (non me ne vogliano membri del team, parenti, amici, conoscenti e altri ancora)”.

“Quella complicità che ha fatto, fa e farà sì che spesso non occorre parlare per capirci. Quella complicità che nello scorrere del tempo ci ha reso persone più grandi e oserei dire migliori. Quella complicità fatta di stima, rispetto, comprensione, accoglienza che ci ha portato a non discutere mai! ..sembra impossibile, ma è così!…anzi ora che ci penso abbiamo discusso svariate volte per scherzare con le malcapitate vittime di turno! Ci siamo aiutati a crescere e di questo ti sono grato. Ci siamo costruiti nel tempo un rapporto sano, positivo, vincente (e come sai non parlo di ace sulle palle break). Abbiamo anche lavorato; lavorato per noi, per il nostro migliorarci, per il nostro star bene, per inseguire con pazienza (i famosi mattoncini…)il nostro sogno, senza sprecare un istante. Con serietà e leggerezza abbiamo vissuto tutto intensamente ed in profondità. Credo che abbiamo fatto 13, almeno così dicono anche i numeri degli anni trascorsi finora dentro e fuori quel rettangolo! Vabbè ni, abbiamo condiviso tutto e anche questa scelta che pensiamo sia la migliore. Io ci sono sempre con te e per te. Tu daje giù, che per quell’accademia non c’è fretta. Ti voglio bene”.

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