Fabio Colangelo, ex coach di Sonego, ha analizzato l'altoatesino: "Fa molta meno fatica degli altri tennisti"
L’ex coach di Lorenzo Sonego, Fabio Colangelo, in un’intervista a Spazio Tennis ha analizzato a raggi x Jannik Sinner, individuando i principali punti di forza che lo fanno spiccare sugli altri avversari del circuito ATP: “La cosa più impressionante è la decontrazione con cui colpisce: Jannik ha appoggi sempre stabili, il braccio è molto rilassato, ciò ti aiuta nei momenti di tensione, ma soprattutto ti permette di fare molta meno fatica – ha spiegato Colangelo -. Nelle partite da tre o cinque set, dove puoi stare in campo anche tre o quattro ore, giocare con così poca fatica è un vantaggio enorme”.
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Un fattore chiave è rappresentato anche dal suo team: “Il fatto che è così veloce a imparare e ad affidarsi al suo team è una qualità enorme, che denota grande intelligenza. Ha voglia di imparare, si fida molto del suo staff, ed è rapidissimo a far proprie le migliorie che gli vengono proposte”. Sinner in campo mette una pressione altissima ai suoi avversari: “Gli avversari lo sanno: questo ti porta molta più pressione nei game di servizio, perché sai che in risposta difficilmente farai break. Quando parte lo scambio è dura vincere il punto. A parte Alcaraz, che ne è consapevole, gli altri si sentono tutti inferiori, e questo toglie sicurezza”.
L’Azzurro è quindi un tennista completo: “Jannik fa tutto molto bene: ha acquisito una sicurezza nei propri mezzi impressionante, e gli avversari lo percepiscono. Non ha buchi nel gioco, e quei pochi che aveva li ha migliorati. Ora è completo in tutto. Anche dal punto di vista mentale non ha cali, e gli altri giocatori lo sanno”. Il quattro volte vincitore Slam sta anche colmando le sue ultime lacune: “Sta migliorando in situazioni dove prima faceva un po’ più fatica: tira forte da fondo, non perde campo, si muove molto bene, e ha sempre la scelta e la soluzione giusta per uscire dallo scambio”.
Ora Sinner usa più varietà nei colpi: “Usa più cambi di ritmo, più back, è meno prevedibile quando attacca. Sembrano cose banali, ma la verità è che lui lo fa meglio degli altri”. Si parla molto del possibile terzo incomodo che possa inserirsi nel duopolio con Alcaraz: “È un argomento importante. Tutto dipenderà dal lato fisico, ma credo che il giocatore che ha più caratteristiche tecniche per avvicinarsi a quel livello sia Jack Draper”
“Mi piace molto anche Fonseca, che è giovanissimo, è già nei primi 30 e ha margine e tempo per crescere. Sono curioso anche di Mensik, ma lì bisognerà vedere l’evoluzione fisica e mentale. Se dovessi fare un nome, però, quello che, se il fisico lo sostiene, può davvero provare a dare fastidio ai due mostri è Draper”, ha concluso Colangelo.