Jannik Sinner studia per diventare numero uno

Le parole di Jannik Sinner

Jannik Sinner è pronto per gli Internazionali d’Italia. “Tutti pensano che siccome ho fatto i quarti a Parigi l’anno scorso, io sia già molto competitivo sulla superficie. Ma non basta un torneo solo per stabilirlo, bisogna dimostrarlo con continuità e nel corso degli anni. E tra l’altro, rispetto al resto d’Italia, l’Alto Adige ha una situazione particolare, perché il freddo ti obbliga a giocare quasi tutto l’anno indoor e su campi veloci, dunque io non sono cresciuto sulla terra. Perciò devo adattarmi: il rosso richiede un gioco diverso, ti fa pensare di più, ti modifica le strategie, ti fa cambiare l’impostazione di alcuni colpi. Sarà sicuramente una bella palestra”.

Roma lo aspetta. “Anche se per adesso li ho giocati solo due volte, sento già che mi appartengono, come succede a tutti i giocatori italiani. Lì respiri un’atmosfera e una partecipazione assolutamente diverse da ogni altro posto. Peccato non ci sia la capienza completa, è vero che per noi italiani la pressione è più alta e forse ci perdonano di meno, ma quando sei in difficoltà il pubblico romano è senz’altro un grande aiuto in più”.

“Ho piena fiducia nel mio team e nelle decisioni che prende per mettermi nelle condizioni migliori. Ma ho un solo obiettivo: fare esperienza, crescere come giocatore, mettere insieme tante partite e immagazzinare dati per maturare e approdare con costanza a un livello molto alto. L’ho detto: studio per diventare un giorno numero 1. È un percorso che richiede quattro o cinque anni, ogni passo non meditato rischia di riportarti indietro. Ovviamente però bisogna anche guardare in faccia la realtà: se in estate sarò ancora in corsa per le Finals, sarà giusto provare a cogliere l’occasione. Ma non dovrà essere un’ossessione”, ha concluso Sinner.

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