Jannik Sinner-Carlos Alcaraz, il guru del tennis va contro corrente: “Non c’entra nulla”

Articolo di Aldo Seghedoni

Il duopolio tra i due accende i paragoni con Roger Federer e Rafa Nadal, ma il celebre coach non è della stessa opinione

L’impressionante duopolio di Jannik Sinner e Carlos Alcaraz sta facendo discutere gli addetti ai lavori: in tanti hanno fatto un paragone tra questo periodo e quello 2005-2009, che vide al vertice della classifica ATP solo due tennisti, Roger Federer e Rafael Nadal.

In tanti vedono similitudini anche sulla dinamica tra i due atleti, con Sinner più dominante nel circuito ma in difficoltà contro Alcaraz, proprio come Federer faticava ad avere la meglio su Nadal nonostante fosse il numero uno incontrastato. “Roger era il miglior giocatore al mondo, ma Rafa era il migliore dei due. Roger non aveva una soluzione contro Rafa. Era un paradosso affascinante”, ha spiegato il coach di fama mondiale Patrick Mouratoglou su Linkedin.

Mouratoglou però non è d’accordo con chi paragona questo periodo a quello attuale con Sinner e Alcaraz: “Sinner viene spesso presentato come il “vero” numero 1, soprattutto dopo il suo dominio nelle finali ATP: Sinner è migliore di tutti gli altri, ma Alcaraz è il migliore dei due. Mi spiace, ma non sono d’accordo con questo punto di vista”.

Secondo Mouratoglou l’attuale confronto tra Sinner e Alcaraz non c’entra nulla con quello tra Federer e Nadal: “Anche se Carlos è in vantaggio nei loro scontri diretti, le loro partite sono estremamente equilibrate. Tecnicamente, tatticamente e mentalmente, sono praticamente alla pari. Ciò che li differenzia davvero è il modo in cui dominano tutti gli altri: Sinner con concentrazione e regolarità, Carlos con creatività, audacia e colpi spettacolari”.

“Quando alzano il loro livello, nessuno riesce a seguirli. Ma non c’entrano nulla con Federer-Nadal. È qualcosa di nuovo, di unico. E noi abbiamo l’incredibile opportunità di esserne testimoni”.

Gli dicono tutti che è troppo elegante ma lui non crede sia vero. Ha sempre avuto una grande attrazione per la NBA ma l’altezza non l’ha mai supportato e così ha dovuto ben preso riporre il sogno nel cassetto di diventare un giocatore di basket professionista. Ma non considera che scrivere sia un ripiego, tutt’altro.

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