Jannik Sinner, arriva la gaffe del mese. Forse dell’anno

Articolo di Aldo Seghedoni

Incredibile errore di un partecipante alla trasmissione Caduta Libera di Mediaset.

A tradire il concorrente sarà stata la tensione del momento, magari determinata dal fatto che il montepremi era interessante: quella a cui hanno assistito i telespettatori di Caduta Libera, trasmissione di Mediaset, potrebbe però essere la gaffe del mese sul fuoriclasse della racchetta Jannik Sinner, se non addirittura la gaffe dell’anno. Per rispondere correttamente alla domanda, abbordabile anche per chi non è un appassionato di tennis, bisognava dire chi è stato il primo tennista italiano a trionfare nel torneo di Wimbledon, il terzo Slam stagionale dopo gli Australian Open e il Roland Garros.

Ma non è tutto, ad aiutare c’erano anche l’iniziale del nome di battesimo (J) e la finale del cognome (R), oltre alla certezza che il nome fosse di sei lettere, così come il cognome. Tutto ciò, però, non è bastato a evitare la figuraccia. Se da casa tutti si aspettavano un comodissimo quanto immediato ‘Jannik Sinner’ il concorrente ha temporeggiato. “Forse è anche l’unico – ha azzardato il conduttore, il bravo Max Giusti, un po’ titubante e un po’ ironico -: non si parla mai di lui in questo periodo”. Evidentemente ormai confuso il nostro nuovo eroe si è superato e dal cilindro ha estratto un clamoroso ‘Johnny Federer’.

“Ma che?? Italiano!!” è quindi esploso Giusti, quando ormai la frittata era stata fatta. Lo scorso 13 luglio, nel gremitissimo Campo Centrale di Wimbledon, l’altoatesino ha scritto di nuovo la storia del tennis italiano, firmando forse il capitolo più bello della sua carriera, il suo primo trionfo nel torneo più prestigioso dell’anno. Il campione, al suo quarto Slam, si è imposto in rimonta sul suo rivale di sempre, Carlos Alcaraz, con i parziali di 4-6, 6-4, 6-4, 6-4. Decisivo il servizio, che non lo ha quasi mai tradito e ha messo in crisi il fuoriclasse di Murcia, che si era presentato all’appuntamento forte del successo di Parigi.

“È davvero un momento speciale. Prima di questa partita ho pensato che mai avrei neanche immaginato di potermi giocare questo trofeo, è un sogno che si realizza. Voglio ringraziare il mio team e tutti quelli che mi hanno sostenuto in questa giornata speciale” aveva detto Jannik a fine match.

“A Parigi la sconfitta è stata durissima, ma alla fine non importa come vinci o come perdi: nei tornei importanti bisogna azzerare il passato e continuare a lavorare – aveva aggiunto -. È uno dei motivi per cui ho vinto oggi. L’ultimo game ho servito molto bene, ne sono molto contento. Al meglio dei 5 ogni momento può cambiare la partita. una cosa che può accadere solo a Wimbledon, ecco perché è così bello giocare qui”.

Gli dicono tutti che è troppo elegante ma lui non crede sia vero. Ha sempre avuto una grande attrazione per la NBA ma l’altezza non l’ha mai supportato e così ha dovuto ben preso riporre il sogno nel cassetto di diventare un giocatore di basket professionista. Ma non considera che scrivere sia un ripiego, tutt’altro.

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