Dal “sorpasso” a Panatta al paragone con Agassi: Jannik Sinner non si nasconde

Jannik Sinner si gode la qualificazione alle semifinali di Wimbledon

A margine del successo contro Roman Safiullin, Jannik Sinner ha commentato con ‘Sky Sport‘ un risultato storico, che gli permette di essere il terzo italiano di sempre in semifinale a Wimbledon dopo Nicola Pietrangeli e Matteo Berrettini. Superato, in tal senso, anche un mostro sacro del tennis come Adriano Panatta, che sull’erba londinese si è spinto fino ai quarti di finale (nel 1979), ma non oltre.

“Se faccio la storia? La faccio per me stesso – ha detto l’altoatesino -, adesso mi trovo bene a giocare sull’erba, c’è una combinazione di fattori che inizia a fare la differenza e grazie a questo sono riuscito a ottenere un risultato così importante. Ma non è finita”.

“Io gioco con tanta pressione contro giocatori davvero difficili – ha poi aggiunto Sinner -, non bisogna sottovalutare Safiullin perché perché chiunque raggiunge i quarti in un torneo del genere, ma anche gli ottavi, vuol dire che è un grande giocatore. Da parte mia sono contento di aver gestito il momento di difficoltà, in passato ho fatto più fatica. Ho sicuramente imparato dalla delusione del Roland Garros, sono sempre stato uno che prova a capire dai propri errori: certo, devo trovare maggior continuità e non nego che ci siano molte cose su cui migliorare, ma sento che lo sto facendo”.

Sinner ha anche commentato il paragone con Andre Agassi fatto da Paolo Lorenzi: “Darren (Cahill, ndr) era l’allenatore di Agassi, è normale – ha detto Sinner, sorridendo -. Ok, è vero che abbiamo studiato il rovescio di Agassi ma il paragone è troppo impegnativo, Agassi era di un altro livello. Magari qualche somiglianza c’è ma io sto ancora imparando, devo giocare in tante altre situazioni e capire come reagire al meglio”.

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