“Caso Giorgi da telefono azzurro”

E’ sempre più concreta la spaccatura tra la Federtennis e Camila Giorgi dopo la decisione della tennista marchigiana di rifiutare la convocazione per la sfida di Fed Cup in programma il prossimo week-end in Spagna.
 
Il presidente federale Angelo Binaghi punta il dito contro il padre: “Il caso di Camila Giorgi è più da telefono azzurro che tecnico-sportivo. Rivederla in Fed Cup? Noi abbiamo regole precise, questa domanda va fatta a suo padre”, le sue parole a margine della presentazione degli Internazionali d’Italia 2016.
 
“Fin dal primo momento, da quando il padre ci ha chiesto 300mila euro abbiamo capito che tipo di persona avessimo di fronte, quindi avevamo messo tutto nel conto. Abbiamo fatto molto bene, in modo molto chiaro, tutti gli accordi e i contratto. La Fit ha fatto tutto il massimo possibile, le abbiamo dato una casa come Tirrenia dove allenarsi e tutti i soldi che chiedeva perché era in condizioni economicamente disagiate e non era in grado di avere il livello di assistenza che deve avere una giocatrice del genere. Ora il padre ha preso questa decisione: pace all’anima sua, noi in Fed Cup giochiamo con Vinci e Errani che mi sembra abbiano un palmarés ben differente”. 
 
“La Fit, anche per quello che hanno fatto le ragazze, ha raggiunto una dignità e un livello tale da non essere messa a confronto con il padre della Giorgi. Mi hanno detto che lui ha fatto la guerra delle Malvinas e l’ha persa, noi abbiamo fatto tante altre battaglie in questi 15 anni a cominciare da quella per il rispetto della maglia azzurra e le abbiamo vinte tutte”.

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