Il presidente dell'ATP ammette che non si è ancora parlato della sede dell'ultimo torneo dell'anno dopo il 2026.
Il presidente dell’ATP Andrea Gaudenzi ha parlato del futuro delle ATP Finals, che fino all’anno prossimo si giocheranno a Torino ma dal 2027 si trasferiranno probabilmente in un’altra città italiana, al momento ignota. Ecco le parole dell’ex numero 1 azzurro: “Non è stata ancora presa una decisione. Non abbiamo ancora iniziato a parlare di cosa di cosa succederà nel 2027, 2028, 2039 e 2030. L’infrastruttura, l’esperienza dei fan e gli spazi adibiti per i giocatori saranno i criteri che verranno valutati per scegliere la prossima destinazione”.
“Questa è un’edizione fantastica, a Torino abbiamo iniziato con il Covid e ogni anno l’evento è migliorato. In particolare questa edizione è eccitante, perché abbiamo la lotta per il numero uno. A mio giudizio va considerato un insieme fra esperienza per i giocatori, esperienza per gli appassionati e anche potenziale per il mercato perché vogliamo essere attrattivi da un punto di vista estero, avere la possibilità di fan che arrivano dall’estero, quindi e’ un insieme di cose. Non c’è un criterio solo, Torino ha dimostrato tantissimo, ha fatto quello che doveva fare, non è quello il tema, è una discussione interna, un processo di review che è giusto avere”.
“Per me il richiamo al Governo è: benissimo che vogliate essere coinvolti nello sport, il tennis da un lato è una grossa forza che abbiamo, dall’altra è una debolezza che richiede un investimento in infrastrutture enorme, perché in questo sport hai un impianto enorme che usi al massimo due o tre settimane all’anno. Il Roland Garros è stupendo, cosi’ Wimbledon e gli Australian Open. Sono tutti investimenti plurimiliardari. Per dare un’idea Saudi, il nuovo Masters 1000, avrà un investimento di 2 miliardi e mezzo, quell’investimento se non arriva da un governo con gli economics del torneo, non lo giustifichi. Quindi il governo la priorità che dovrebbe avere è supportare la federazione per le infrastrutture se veramente vuole crescere. Senza il supporto dei governi non è facile”.
“Con la Fitp abbiamo un contratto, se loro sono in grado di rispettare il contratto non c’e’ nessun problema, abbiamo ottime relazioni. Se invece sono messi in qualche modo nelle condizioni dal governo di non potere rispettare il contratto, in quel caso può nascere un problema. Non siamo ancora a quel punto, stanno lavorando con il governo per cercare di mantenere delle prerogative”.