Federica Brignone e Sofia Goggia, Giovanni Malagò: “Ci penso io”

Le parole di Giovanni Malagò

Giovanni Malagò dalle pagine della Gazzetta dello Sport ha fatto un bilancio finale dopo Pechino 2022. “Se devo dare un voto alla nostra Olimpiade direi che siamo stati da 7 e mezzo. Sì, siamo stati bravi. Ho sempre detto che avremmo vinto tra le 13 e le 17 medaglie. E dal punto di vista quantitativo resta un’ottima spedizione: non dimentichiamo che a PyeongChang ci fermammo a 10. E solo la Russia, tra i grandi Paesi, ha avuto un incremento maggiore di questo 70%. Poi è chiaro che una lettura numerica ci dice che gli atleti italiani sono molto più bravi a vincere medaglie che non a conquistare l’oro. Sì, ci sono gli infortuni, ci sono i centesimi di secondo, ci sono i giudizi, ma è qualcosa su cui dovremo fare delle riflessioni”.

La testa è già ai prossimi Giochi: “In che cosa sarà sicuramente migliore l’Olimpiade di Milano-Cortina rispetto a questa di Pechino? Beh, di sicuro nell’anima. L’atmosfera olimpica qui si è respirata poco e probabilmente la pandemia ha inciso anche in tal senso. Non so però come sarebbe stata senza il Covid. Siamo in Asia, non in Europa. Ricordo che 4 anni fa, a PyeongChang, ad assistere alla discesa vinta da Sofia Goggia contai, addetti ai lavori a parte, 137 spettatori. Mi sento di dire che su questo fronte noi faremo di sicuro la differenza”.

Resta la questione dei veterani in dubbio per Milano-Cortina 2026, come Federica Brignone e Dorothea Wierer (che avranno 35 anni), ma anche Sofia Goggia (che ne avrà invece 33). “Dei nomi importanti in età longeva me ne occuperò personalmente io”.

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