Il pilota catalano ha parlato del futuro in una intervista: "Non sarà facile prevedere quale sarà la moto vincente"
Il 2026 sarà un crocevia fondamentale per la MotoGP: alla fine del Mondiale scadranno i contratti di molti piloti, tra cui quelli di Marc Marquez e Pecco Bagnaia, e tutto potrà accadere. In una intervista a MotoGp.com il pilota catalano ha parlato apertamente di quello che potrebbe succedere tra un anno, e non ha escluso nessuna opzione per il futuro. “Questo sarà il mercato piloti più complicato. Nel corso della mia carriera in MotoGP non abbiamo mai cambiato le regole. Non sarà facile prevedere quale sarà la moto o quale sarà il progetto migliore per te, nessuno potrà prometterti la moto migliore, dovrai seguire il tuo istinto. Io continuo? Sì, se penso di poter vincere”.
Marc Marquez ha voluto mandare un messaggio al compagno di squadra Pecco Bagnaia, in grande difficoltà in questa stagione: “Noi abbiamo bisogno di lui. Bisogna che torni al suo livello, è super sensibile con la moto e ne avremo bisogno per svilupparla. Pecco è veloce, la sua velocità c’è ancora. Lo sta dimostrando in alcuni sessioni, lo ha dimostrato in alcune gare. Voglio dire nel GP del Giappone ha totalizzato 37 punti e io ho spinto ma non sono mai riuscito a raggiungerlo. Vedremo questo inverno, a volte bastano solo due mesi per resettare tutto. Quindi dicembre e gennaio saranno il momento migliore per Pecco per resettare tutto e ricominciare dai test in Malesia”.
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Il rapporto con il direttore generale Gigi Dall’Igna è molto saldo: “La sua mentalità è la migliore per essere il capo di una squadra perché organizza tutto nel modo corretto. Crede in me, una volta gli ho detto ‘su questa pista faccio schifo’ e lui mi ha risposto ‘tu non fai mai schifo, su una pista vai peggio o meglio’. Questa frase mi ha aiutato molto”, ha ammesso il pilota numero 93. “Aprilia sta crescendo, anche KTM e Honda stanno migliorando ma alla fine non sono preoccupato, sono in Ducati. Sono nella squadra migliore e ho la moto migliore”, ha continuato il nove volte campione del mondo.
La rivalità con il fratello Alex: “Abbiamo fatto qualcosa di straordinario nella storia della MotoGP. Avevamo due opzioni: litigare e creare tensione tra me e Alex o essere più vicini che mai. E… entrambi abbiamo scelto di essere più vicini che mai, ma non era qualcosa di cui parlavamo, era più una sensazione di aiutarci a vicenda. Un giorno ci siamo seduti uno di fronte all’altro e gli ho detto ‘siamo fratelli, abbiamo molto rispetto l’uno per l’altro, ma queste sono le corse e qualcosa può succedere, perché può succedere, puoi superare un altro pilota e perdere il controllo. Se succede qualcosa, siamo fratelli e domani è sempre un altro giorno’. E ci siamo stretti la mano”.