Mattia Binotto, ritorno in anticipo in F1? L’Alpine lo chiama

L’allontanamento dalle piste potrebbe finire prima del previsto.

Mattia Binotto in Formula 1 già nel 2023, ma in Alpine. Questo è ciò che suggerisce la stampa francese, secondo cui l’ex team principal della Ferrari potrebbe tornare operativo negli autodromi del Circus anche prima che si concludano i 12 mesi di sospensione dalle attività trascorsi dal suo addio al Cavallino.

Secondo ciò che afferma ‘L’Auto-Journal’, infatti, Binotto potrebbe iniziare la propria attività in Alpine già nel corso del prossimo mese di settembre. Il team transalpino sta infatti vivendo una fase di profondissimi cambiamenti, con Otmar Szafnauer allontanato dal ruolo di team principal, gli addii di Pat Fry e Alan Permane sul fronte tecnico e Philippe Krief nuovo amministratore delegato al posto di Laurent Rossi.

Attualmente il team principal ad interim della Alpine è Bruno Famin, ma la sua esperienza è destinata a concludersi abbastanza presto. Il ruolo dovrebbe infatti essere preso da Mattia Binotto già poche settimane dopo la ripresa del campionato di Formula 1. L’ex Ferrari, del resto, già si è fatto rivedere nel paddock per il Gran Premio di Gran Bretagna a Silverstone e ai box in occasione dei test della Pirelli a Spa-Francorchamps.

Secondo quanto affermato dalla stampa d’Oltralpe, Binotto potrà interrompere il suo periodo di gardening (ossia di stop dall’attività in Formula 1) grazie a un accordo che in queste settimane stanno stringendo tutte le parti interessate. Il suo addio alla Ferrari risale infatti a dicembre 2022, e senza queste trattative non avrebbe modo di rimettersi al lavoro prima di 12 mesi dal termine della sua precedente occupazione.

In Alpine le sue mansioni saranno di team principal, ma non si esclude che Binotto possa tornare ad occuparsi anche del motore della scuderia francese. Questa, del resto, era stata la sua mansione anche in Ferrari tra il 1995 e il 2016, pur in ruoli diversi nel corso degli anni e dei decenni. L’obiettivo sarebbe quello di incrementare le prestazioni di un propulsore attualmente meno performante rispetto a Honda, Mercedes e Ferrari.

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