Lewis Hamilton, l’ammissione: “Mi fingevo malato per saltare i test”

Anche un grande campione può concedersi qualche piccola marachella.

Lewis Hamilton e la Mercedes hanno scritto capitoli di storia che hanno rivoluzionato la Formula 1, come dimostrano i sei mondiali che il pilota britannico ha infilato tra il 2014 e il 2020 (con il solo intermezzo di Nico Rosberg nel 2016). Eppure anche lui in passato è stato protagonista di azioni non completamente professionali. E anche il team principal dei suoi tanti successi, Toto Wolff, ne è consapevole.

Lo dimostra uno scambio di battute avvenuto durante la festa che la Mercedes ha organizzato a cavallo tra l’anno vecchio e quello nuovo. Qui, come ha riferito ‘RaceFans’, mancava George Russell e il motivo era l’influenza che lo aveva costretto a letto. “Lui è malato, ma lo è per davvero”, era stata la battuta di Toto Wolff. Il riferimento, tutt’altro che velato, era proprio a Hamilton il quale ha fatto capire che i sospetti del suo boss erano fondati.

“Mi stavo domandando proprio questo. Perché a me è capitato di dire la stessa cosa quando volevo saltare dei test. In generale non amo provare la macchina in pista, quindi quando ho saputo che Russell era malato pensavo che mi avesse superato passando a un livello ancora superiore”, ha candidamente ammesso Hamilton. Ma in casa Mercedes, dopo la lunga scia di vittorie del sette volte campione del mondo, nessuno ha voluto battere ciglio.

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