Ferrari: Hamilton chiede ai tifosi di avere pazienza

Lewis Hamilton invita i tifosi della Ferrari a portare pazienza. Scopri le sue parole nel media day di Imola.

Lewis Hamilton, pilota della Ferrari, ha parlato nel media day della Formula 1 prima del weekend di gara ad Imola. Il sette volte campione del mondo ha esordito dicendo: “Non sento alcuna pressione. Sono arrivato in Italia martedì mattina ed il tempo è stato splendido. Mi ha ricordato molto quando ero un giovane kartista arrivato in Italia per correre e vivere alcuni dei giorni più memorabili della mia vita”.

“Ricordo bene il circuito di Parma, e ricordo quanto mi ha ferito, anni dopo, sapere che lo stavano distruggendo. Ricordo Lonato, Jesolo, Sarno, tanti kartodromi in cui ho vissuto un periodo splendido. È una grande gioia poter venire a lavorare qui. Finora ho avuto poco tempo per visitare altre mete italiane, non sono mai stato a Firenze e vorrei vedere bene Roma, spero in futuro”.

Hamilton ha poi continuato a parlare del weekend in Italia: “Ovviamente ho già corso tante volte qui a Imola, ma è tutto diverso quando fai parte di questa squadra, l’affetto ed il supporto che ricevi sono tutt’altra cosa. Vedo la passione, la speranza che si possa far bene, ma credo che sia importante chiedere pazienza, anche se io per primo non sono la persona più paziente. Ci vorrà un po’ di tempo per arrivare dove vogliamo e dobbiamo esserlo”.

“C’è ancora molto potenziale da sfruttare nella monoposto – ha confermato in linea con la visione Vasseur – c’è ancora molto da fare. Spero che questo fine settimana si possa iniziare a fare un passo nella giusta direzione. Ci sono tanti problemi, ma uno in particolare, il più significativo, è quello sul quale siamo tutti concentrati”.

Hamilton si è poi soffermato sui problemi alle sospensioni della monoposto: “Non so di cosa stiate parlando. Tra qui e la Spagna continueremo a lavorare per sbloccare parte di quella prestazione che non siamo riusciti ancora a sfruttare. Stiamo solo seguendo il nostro piano, ed è su quello che si basa anche il lavoro che inizieremo domattina. Tra due gare ci sarà anche la nuova norma in materia di ala anteriore. Proverò la monoposto al simulatore prima della trasferta in Spagna e avrò un quadro migliore per capire se cambierà qualcosa o meno”.

“Estrarre il potenziale” è un’espressione in voga da anni in Formula 1, probabilmente rende l’idea del concetto, ma rende difficile capire quanto una monoposto possa migliorare in assenza di aggiornamenti, basandosi solo sullo studio del setup. L’obiettivo di contrastare la McLaren si può davvero raggiungere lavorando solo sull’assetto? “Credo che sia molto, molto difficile presumere che possiamo avvicinarci alla McLaren – ha ammesso Hamilton – tuttavia, li abbiamo battuti in una gara. Dobbiamo dire che quest’anno hanno un vantaggio su tutto il resto del gruppo, ma sarà così in ogni singolo circuito? Non posso dirlo. In merito alla nostra monoposto, credo che abbia prestazioni tali da potersi avvicinare molto o eguagliare sia Mercedes che Red Bull. Al momento il range di utilizzo della macchina è molto, molto ristretto, il che è quasi impossibile da mantenere, ed è su questo che dobbiamo lavorare”.

L’ex pilota Mercedes ha scansato anche le domande sulla lite via radio avvenuta a Miami:“Abbiamo parlato l’altro ieri a Maranello, ho passato del tempo con il team. Mi sono seduto con gli ingegneri, mi sono seduto con i responsabili del team. Ma non ho preso il thè…”.

Hamilton si è poi soffermato sul suo inizio di stagione: “Non immaginavo un inizio di campionato più facile, assolutamente no. Mi aspettavo che sarebbe stato molto difficile, perché ero già entrato a far parte di una nuova squadra in passato, ed era stato molto, molto impegnativo. Sono arrivato con una mente molto aperta, non potevo sapere con precisione quanto sarebbe stato difficile, è il massimo della sfida possibile su tutti i fronti”.

“Ma credo che stiamo lavorando bene insieme – ha concluso Lewis – c’è ancora molto da fare per poter puntare al successo. Il Mondiale? C’è ancora una lunga strada da fare. Con tutti gli anni di esperienza che ho alle spalle, posso dire che se ti ritrovi indietro di oltre cento punti dopo il primo quarto di stagione, e lotti contro una monoposto piuttosto dominante, devi mettere in conto di non essere in lotta per la vittoria del campionato. Ma le cose potrebbero cambiare, chissà”.

 

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