F1, Ferrari: John Elkann promuove Mattia Binotto. Con riserva

“Dobbiamo continuare a crescere: questo vale anche per il Team Principal”

Intervenuto ai microfoni de La Gazzetta dello Sport in occasione dei 100 anni del circuito di Monza, teatro del Gp che si svolgerà domenica, il presidente della Ferrari John Elkann ha parlato della sua grande passione per la Rossa, tracciando anche un primo bilancio di quanto visto in questa stagione.

“La mia prima volta a Monza fu con mio nonno Gianni Agnelli nei box della Ferrari all’inizio degli Anni 2000. Lui amava tanto andare a vedere le prove soprattutto nell’epoca di Jean Todt e di Michael Schumacher. Quest’anno siamo competitivi, come avevo previsto due anni fa. E siamo stati capaci di trasformare questa competitività in vittorie. Siamo finalmente tornati per 4 volte sul gradino più alto. E dietro ai successi c’è un grande lavoro di squadra. Nello sport professionistico sono i dettagli a fare la differenza”, ha esordito Elkann.

“Gli errori ai box? Quando uno è tifoso, ma ha delle responsabilità, deve saper convertire quel dolore e a volte quella rabbia in volontà di fare meglio. Se non c’è la rabbia è un problema, se c’è solo la rabbia è un problema ancora più grande. Ho fiducia e riconoscenza per il lavoro svolto da Mattia Binotto e dai nostri ingegneri. Ma non c’è dubbio che il lavoro a Maranello, ai box, al muretto e al volante ha bisogno di maturare. Dobbiamo continuare a crescere e questo vale per i meccanici, per gli ingegneri, per i piloti, e ovviamente per tutta la dirigenza, incluso il Team Principal. Lo abbiamo visto sull’affidabilità, sulla guida, sulla strategia… Ci sono ancora troppi errori”, ha concluso il dirigente.

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