Il ritorno di Mourinho è già un caso

L’esilio di José Mourinho dal mondo del calcio giocato è durato poco meno di un anno. Esattamente 18 mesi dopo l’esonero subito dal Manchester United il tecnico portoghese è tornato su una panchina, quella del Tottenham, per sostituire Mauricio Pochettino, esonerato dopo un pessimo inizio di stagione.

E come prevedibile accadesse visto l’impatto mediatico dello Special One sono bastate poche ore dall’annuncio per scatenare polemiche di vario tipo, prima legate all’ingaggio, pari a 17,5 milioni netti, poi alla scelta dell’ex allenatore dell’Inter di completare il proprio staff pescando in un’altra squadra europea.

Mou ha infatti convinto Joao Sacramento e Nuno Santos a seguirlo al Tottenham, affidandogli i ruoli di vice-allenatore e preparatore dei portieri. Peccato che i due fossero regolarmente sotto contratto con il Lille, formazione della Ligue 1, che ha chiuso la scorsa stagione al secondo posto alle spalle del Psg e che quest’anno partecipa alla fase a gironi di Champions.

Il commento di Galtier, ex difensore tra le altre squadre anche del Monza ed ex allenatore del Saint-Etienne, non si è fatto attendere ed è inevitabilmente stato all’insegna dell’amarezza: “Non li biasimo per essere andati, sono stato anche io un assistente allenatore. Sono stati contattati, credono in quel progetto e sono voluti andar via, il calcio oggi è questo. Sono arrabbiato e infastidito, perché il tempismo non è stato ottimo. Ma cosa avrebbe potuto fare di diverso il mio presidente? Se Mourinho mi ha chiamato? No, ha chiamato il ds Campos. Ognuno ha il suo modo di fare le cose. Ma che classe comportarsi in questo modo…”.
 

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