Turno a porte chiuse, l’Udinese presenta reclamo

L’Udinese presenta reclamo

L’Udinese ha comunicato di aver presentato ufficialmente reclamo contro la decisione del Giudice sportivo di far giocare i bianconeri a porte chiuse per un turno a seguito dei fatti di Udinese-Milan di sabato scorso. “Udinese Calcio – si legge nella nota diffusa mercoledì -, dopo un’accurata analisi degli atti ricevuti in giornata, ha deciso di presentare reclamo alla Corte Sportiva d’Appello Nazionale FIGC contro la decisione del Giudice Sportivo della Lega Serie A di sanzionare il club con una gara interna da disputarsi a porte chiuse in seguito agli episodi verificatisi nel corso della partita contro il Milan”.

“Abbiamo riflettuto a lungo nella giornata di oggi sul presentare reclamo o meno – ha dichiarato ai canali ufficiali del club Franco Collavino, direttore generale bianconero -. Dopo una lettura scrupolosa degli atti, però, abbiamo maturato la consapevolezza di dover procedere in tal senso per salvaguardare la reputazione del nostro club, storicamente multietnico, e l’impegno dimostrato nel perseguire i colpevoli e contro le discriminazioni”.

“Al tempo stesso, vogliamo tutelare anche la nostra gente, tradizionalmente corretta, ingiustamente pregiudicata da un provvedimento che colpisce l’intera tifoseria a fronte di inqualificabili comportamenti di pochi. Udinese Calcio, da anni, crede nel tifo sano e, come club, abbiamo investito per primi nella sperimentazione di tecnologie per il riconoscimento facciale, testate al Bluenergy Stadium in occasione della finale degli Europei Under 21 2019, che aiuterebbero i veri tifosi a non essere lesi da condotte individuali illecite” conclude il club.

Poche ore prima, la stessa società aveva confermato ulteriori provvedimenti per quanto accaduto sabato scorso: “Udinese Calcio, in seguito all’individuazione di ulteriori 4 responsabili degli insulti razzisti a Maignan, comunica di avere bandito a vita dal Bluenergy Stadium anche i 4 soggetti in questione – sono le parole della società -. Come accaduto fin dal primo momento, il club ha proseguito e prosegue il proprio lavoro al fianco della Questura confermando assoluta fermezza nel punire i colpevoli a riprova dell’impegno concreto contro ogni discriminazione”.

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