Il Sassuolo non passa: 1-1 col Chievo

Pareggio per 1 a 1 tra Chievo e Sassuolo. Un punto ciascuno che, per quanto visto in campo, sta più stretto agli emiliani che ai clivensi, costretti a cedere le redini del gioco a Sansone e compagni per buona parte della gara. Punto d’oro per i ragazzi di Maran che forti di 31 punti, sabato 20 febbraio affronteranno l’Hellas Verona, ultima in classifica, nel derby. Il Sassuolo, giunto a quota 35, riceverà l’Empoli ovvero partita tra due delle realtà che giocano il migliore calcio in Italia.

Primo tempo. Inizio spumeggiante di marca emiliana, il Chievo è costretto sulla difensiva, buon per Bizzarri e compagni che il Sassuolo non vada oltre una conclusione di Duncan (alta). Al 20’ i clivensi iniziano a guadagnare metri fino a portare l’ex Floro Flores alla battuta dal limite, Consigli si rifugia in angolo. La partita vive di sussulti che corrispondono a capovolgimenti di fronte ma le geometrie disegnate dai centrocampisti opposti non trovano giusta concretizzazione da parte degli avanti delle rispettive compagini, fermati da retroguardie che non concedono spazi. A pensare bene di emozionare il Bentegodi ci pensa l’arbitro che, in una manciata di minuti, estrae l’ammonizione per Rigoni (fallo), Radovanovic (presunto fallo), Birsa (proteste). La palla corre veloce sul manto erboso dello stadio scaligero ma l’occasione d’oro inizia, al 28’, da un calcio d’angolo in area emiliana: batti e ribatti, palla a Birsa che viene atterrato da Acerbi: l’arbitro indica il dischetto, lo stesso sloveno batte dagli 11 metri, spiazzando Consigli e realizzando l’1 a 0. Non passano due minuti che l’urlo dei clivensi viene strozzato in gola per la gran conclusione di Sansone: dal vertice sinistro dell’area locale, il centrocampista lascia partire una conclusione che s’infila nell’angolo opposto, sorprendendo l’estremo Bizzarri, riportando il risultato sul pareggio: 1 a 1. A questo punto la “fiesta” si sposta nel settore occupato dai tifosi del Sassuolo che osservano Bizzarri sfiorare il harakiri personale quando, su retropassaggio di Cesar, affronta una finezza degna di un numero 10 per sbarazzarsi, ad un passo dalla porta, dell’accorrente Falcinelli. Al 35’ prima sostituzione, obbligata per Maran: dentro M’Poku per l’infortunato ex Floro Flores. 39’: M’Poku presenta il suo biglietto da visita: il suo tacco, velleitario, finisce sopra la traversa. La partita, ora, è fremente: Bizzarri si trova davanti Sansone, stavolta per lui e il Chievo che corregge a lato il prezioso servizio in profondità di Falcinelli.

Secondo tempo. Stesso tema tattico nella ripresa: Sassuolo subito in avanti, Falcinelli a tu per tu con Bizzarri non riesce per riesce a correggere un centro basso. Gli emiliani non mollano la presa, l’estremo del Chievo si deve guardare anche dai suoi difensori, che spesso e volentieri lo chiamo in causa con maldestri retropassaggi. Sansone è incontenibile sulla sinistra, Cesar spazza un’area intasata. Come nel primo tempo il Chievo, seppur senza grandi bagliori, conquista qualche metro e si ripropone in avanti ma la manovra è prevedibile e gli avanti clivensi in ritardo. Sull’altro fronte il Sassuolo non smette di pungere, costringendo il Chievo a rinvii (talvolta) estemporanei. Per la seconda volta Duncan ci prova dal limite (19’), la palla non si spegne lontano dal palo. Girandola di sostituzioni: dentro Costa per Birsa (Chievo), Trotta per Falcinelli nel Sassuolo e poco prima Sardo per Frey. Al 20’ il Chievo sfiora il raddoppio: centro aereo di Rigoni, Inglese salta tra i centrali emiliani, palla a lato di poco. 35’: De Francesco si gioca gli ultimi due cambi, inserendo De Frel per Sansone e Politano per Berardi. 37’: Trotta ci prova dal limite, palla a lato. I tifosi incitano il Chievo ma a condurre le danze, anche nelle ultime battute, sono Duncan e compagni. 39’: angolo Sassuolo, nulla di fatto. In zona Cesarini il Sassuolo stringe il Chievo nella propria area ma ogni conclusione viene ribattuta dalla retroguardia clivense. Quattro minuti di recupero, quattro minuti di sofferenza per gli scaligeri. Finisce 1 a 1.

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