Il ginocchio tradisce Rafinha: “Calcio, addio”

Articolo di Aldo Seghedoni

Il figlio di Mazinho ed ex interista appende le scarpe al chiodo a soli 32 anni.

Rafinha ha annunciato che si è conclusa la sua carriera da calciatore professionista. La comunicazione è stata fatta tramite video in spagnolo e in portoghese pubblicati sui social network del 32enne: ha spiegato che la soffertissima decisione è legata al più recente problema fisico che ha avuto e cioè un infortunio al ginocchio.

“Dopo un periodo lontano dai campi, a seguito di una lunga riabilitazione, oggi voglio condividere una decisione importante per me: è arrivato il momento di ritirarmi dal calcio. Poco più di un anno fa ho subito un grave infortunio al ginocchio che, purtroppo, mi impedisce di tornare a competere ai massimi livelli. Accettarlo non è stato facile. Il calcio è stato la mia vita da che ho memoria, e capire che non avrei più potuto dedicarmi a esso come ho sempre fatto è stato un processo difficile” ha ammesso.

Nel corso della sua carriera, Rafinha (fratello di Thiago Alcântara e figlio del campione del mondo ex Lecce e Fiorentina Mazinho) cresciuto nel settore giovanile del Barcellona, ha giocato anche per Celta Vigo, Inter (17 presenze e due gol per lui in nerazzurro nel primo semestre del 2018) e Real Sociedad in Europa, oltre alla sua recente esperienza all’Al-Arabi, in Qatar, club di cui dal 2022 portava i colori. A livello di nazionali ha iniziato nelle giovanili della Spagna me è poi passato all’Under 20 del Brasile ed è arrivato a essere convocato e a vestire la maglia della Seleçao.

“ll calcio mi ha regalato momenti indimenticabili e mi ha permesso di lavorare con grandi professionisti, che mi hanno fatto capire quanto sia stato privilegiato nel potermi chiamare calciatore. Oggi inizia una nuova fase, diversa, senza l’adrenalina dell’alta competizione, ma piena di motivi per sorridere” ha spiegato.

Il video pubblicato dall’ormai ex giocatore mostra una serie di momenti della sua carriera, per esempio quando giocava nel Barcellona accanto al trio delle meraviglie formato da Messi, Suárez e Neymar, oltre a immagini di quando militava nel settore giovanile del club culé. Ci sono anche video di Rafinha, ancora bambino, che gioca con il pallone accanto al fratello.

“Ho imparato a guardarmi indietro con gratitudine. Il mio è stato un percorso incredibile. Ho avuto l’opportunità di vivere in paesi diversi, imparare una nuova lingua ed entrare in contatto con altre culture. Ho conosciuto persone che mi hanno segnato per sempre. Ho condiviso lo spogliatoio con idoli e compagni straordinari. Ho portato sul petto stemmi che ammiravo da bambino e ho sentito il sostegno e la passione dei tifosi in ogni stadio in cui ho messo piede”, ha concluso.

Gli dicono tutti che è troppo elegante ma lui non crede sia vero. Ha sempre avuto una grande attrazione per la NBA ma l’altezza non l’ha mai supportato e così ha dovuto ben preso riporre il sogno nel cassetto di diventare un giocatore di basket professionista. Ma non considera che scrivere sia un ripiego, tutt’altro.

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