Donadoni è una furia contro l’arbitro

Il tecnico del Bologna Roberto Donadoni ha commentato così la sconfitta del Meazza contro l’Inter: “C’è molto dispiacere, perché potevamo portare a casa un risultato e non l’abbiamo fatto un po’ per demerito nostro. Abbiamo anche in 10 contro 11 avuto la possibilità di pareggiare, ma evidentemente non avercela fatta significa che dovremo essere ancora più determinati in futuro. A volte siamo troppo scontati, ci manca un filo di cattiveria: il gol che abbiamo fatto è scaturito da una pressione nei confronti nei nostri avversari. Questa insistenza dobbiamo averla per tutta la durata della partita, non solo a sprazzi, altrimenti facilitiamo gli avversari”. 

Le polemiche sull’arbitraggio: “L’arbitraggio di Valeri? Non conta nulla parlare di questo: una volta il braccio è troppo vicino e una volta è troppo lontano, tanto gli arbitri interpretano un po’ a loro piacimento. Ma secondo me quello di D’Ambrosio non è un braccio attaccato al corpo. Allora facciamo che ogni volta che la palla tocca un braccio in area di rigore, va fischiato il rigore, altrimenti ogni volta è l’interpretazione dell’arbitro a determinare l’esito di un fischio o di un non fischio. La cosa che mi rammarica di più è la gestione dei cartellini: i nostri sono stati ammoniti e nella stessa situazione quelli dell’Inter sono stati un po’ salvaguardati. Ma va bene così. Destro potrebbe prendere esempio dal comportamento di Palacio? Gli esempi vanno sempre osservati e imitati: Rodrigo è davvero uno di questi, in tutto quello che fa”.

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