Sardara racconta l’incubo di Burgos

La Dinamo Sassari è stata eliminata dalla Champions League ad opera del Burgos, ma il risvolto tecnico è decisamente il meno importante per il club sardo alla luce di quanto successo prima della partita svoltasi in un clima surreale proprio nelle ore in cui il contagio da Coronavirus stava dilagando anche in Spagna.

A ricostruire la giornata è stato il presidente della Dinamo Sassari Stefano Sardara, intervistato da ‘Tuttomercatoweb’: “A livello europeo ci si comporta ancora come noi un mese fa, come se fosse solo un’influenza. In Spagna abbiamo vissuto momenti surreali. Appena arrivati, abbiamo saputo dai media locali che proprio Burgos era l’epicentro del contagio in Spagna. Abbiamo visto che ci sarebbero state diecimila persone e abbiamo detto ‘state scherzando?’ e che non si doveva giocare, anche se non volevamo sostituirci al Governo spagnolo. Ci hanno sbeffeggiato per questo, invece qualche domanda se la sarebbero dovuta fare sul perché ci siamo posti in quella maniera. Non avrei mai fatto un coro inneggiando al Coronavirus, non mi sarebbe mai venuto in mente. E’ stata follia pura, non hanno avuto la percezione di cosa stava accadendo. Non è un gioco, noi italiani ci siamo caduti per primi ma ne usciremo”.

“Io sono in quarantena – prosegue Sardara – La convinzione è che ne usciremo soltanto adottando tutti in maniera rigorose le prescrizioni imposte. Siamo dei veicoli, è necessario quindi chiudersi in casa. I numeri che arrivano ora dalla Cina devono esserci di conforto. Dobbiamo fare lo stesso, magari dovevamo farlo prima, ma era difficile pensarlo”.

Sardara elogia poi i provvedimenti assunti dalle autorità cestistiche italiane: “Il basket italiano è stato perfetto a livello di Lega e Federazione. Il presidente è stato subito sul pezzo, ha preso provvedimenti coraggiosi, anche quando noi non ne eravamo ancora convinti. L’Nba ci ha messo una settimana a chiudere tutto”.

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