Per Matteo Soragna, anche senza Danilo Gallinari, la Nazionale non deve cambiare

“La nostra pallacanestro, quella dev’essere” ha detto Soragna

L’ex giocatore della Nazionale azzurra, ora commentatore di Sky Sport Matteo Soragna, ha parlato, intervistato da Sportal.it, dell’inizio dell’Eurobasket (in diretta su Sky Sport e in streaming su NOW dall’1 al 18 settembre).

L’ex giocatore di Biella e Treviso, tra le altre, ha detto la sua sull’enorme mancanza, data dall’infortunio di Gallinari: “Sicuramente può essere, soprattutto nei primi giorni, una botta di un certo livello, per quello che rappresenta il Gallo per la pallacanestro e per quella squadra. Il Gallo non è sostituibile perché per caratteristiche tecniche e di esperienza fa delle cose che gli altri non riescono a fare. Questa è la botta più pesante dal punto di vista psicologico e tecnico. Detto questo, quando le partite cominceranno, bisognerà trovare un modo di stare in campo senza una pedina così importante e i ragazzi lo faranno perché ci sarà qualcuno che si prenderà delle responsabilità che aveva il Gallo, magari se le distribuiranno su più giocatori, ed è un obbligo fare in modo che si trovi un altro equilibrio”.

“Chi ha esperienza, chi ha già giocato tante partite in Nazionale,  chi ha vinto anche Eurolega come Gigi Datome o giocato una finale come Nicolò Melli, hanno un’esperienza che gioco forza trasmettono agli altri quindi quando poi in campo serve fare qualcosa, i giocatori che guardi sono quelli, che hanno già vissuto determinate esperienze” ha proseguito Soragna, sottolineando l’importanza di veterani in squadra.

Poi l’ex guardia ha parlato del percorso che dovrà svolgere la Nazionale nel girone C e su cosa dovranno concentrarsi gli uomini di Pozzecco: “Credo che si debba affrontare il girone allo stesso modo. E’ logico che la Grecia ha un potenziale che magari altri non hanno però la squadra, per come credo sia obbligata a fare ma come credo anche che Gianmarco stia facendo capire, questa squadra deve giocare sempre allo stesso modo. Non può prescindere da un certo tipo di atteggiamento soprattutto e quindi credo che debba essere proprio la costante. La nostra pallacanestro, a prescindere dall’avversario, quella deve essere, io credo che sia così”.

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