Kaspar Treier e Andrea Pecchia accendono Tortona-Napoli

Articolo di Aldo Seghedoni

Le ali si sono raccontate a poche ore dalla sfida che li metterà di fronte in campionato in Piemonte.

Le ali di Napoli Basketball e Bertram Tortona Kaspar Treier e Andrea Pecchia a poche ore dalla sfida che li metterà di fronte in Piemonte si sono raccontate in esclusiva nella quinta puntata di “Speak&Roll”, in onda ogni venerdì dalle 20.30 alle 21.30 sulle frequenze (FM 100,5 MHZ, Canale 84 del digitale terrestre Campania) e piattaforme.

“Lo scorso anno con i ragazzi non c’è mai stato nessun problema, è ovvio che quando cominci ad inanellare tante sconfitte consecutive possono nascere dei problemini – ha detto Treier -. Quest’anno è un gruppo super, con le vittorie che portano ancora più entusiasmo. La conferma? Dopo Trento c’è stato un mese di silenzio totale, poi mi chiamò il GM James Laughlin dicendomi che mi volevano riconfermare, sono bastati un po’ di colloqui con lui e coach Magro per convincermi a rimanere. Differenze tra i coach? Ogni allenatore trasmette qualcosa di suo: Valli ci ha lasciato molto liberi, Milicic era molto più schematico, Magro invece è una giusta via di mezzo. Il mio ruolo? Al momento mi sento un 4, ala grande, ma mi sento un jolly posso giocare anche da centro o ala piccola. I miei obiettivi? Tutti i giocatori vorrebbero giocare sempre più minuti, ma la decisione spetta sempre al coach”.

“In Estonia siamo tutti cresciuti con il mito di Martin Müürsepp – ha aggiunto il baltico -. Ho avuto anche l’onore di conoscerlo, era il sogno di ogni bambino estone raggiungere il suo livello, anche se personalmente preferivo Kangur che ha giocato anche in Serie A. Cestisticamente invece arrivo in Italia perché il mio agente mi portò a fare un provino a Torino con la PMS, dove giocai anche con il mio attuale compagno Caruso. Da qui nacque la mia carriera da professionista”.

“Napoli ha dei giocatori molto forti, che essendo tutti nuovi devono sempre trovare dell’intesa, ma stanno trovando una quadra sia in attacco che in difesa ed è ovvio che non va sottovalutata la sfida – le parole di Pecchia -. Flagg osservato speciale? Il lavoro in allenamento lo facciamo pensando sempre alla pluralità, non al singolo, anche perché le variabili sono diverse. Dopo di noi avete Trapani? Come si ferma? È stata una partita giocata con dei ritmi altissimi, anche negli ultimi due quarti noi siamo stati bravi a prendere quel rimbalzo e quel tiro in più rispetto ai siciliani”.

“Ho deciso di prendere una strada diversa, con Tortona che ha un progetto molto ambizioso che mi sono sentito di sposare. Quanto ha inciso coach Fioretti? Sono sempre stato in buoni rapporti con lui, fin dal settore giovanile dell’Olimpia Milano e quando ha avuto mani sulla panchina piemontese è stata una bella opportunità da cogliere al balzo” ha aggiunto l’ex Cantù.

Gli dicono tutti che è troppo elegante ma lui non crede sia vero. Ha sempre avuto una grande attrazione per la NBA ma l’altezza non l’ha mai supportato e così ha dovuto ben preso riporre il sogno nel cassetto di diventare un giocatore di basket professionista. Ma non considera che scrivere sia un ripiego, tutt’altro.

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