I playoff di Campana: “Semplicemente Pozzesco”

Sportal.it ha chiesto un intervento sui playoff a Enrico Campana, giornalista grande esperto di basket e già prima firma della ‘Gazzetta dello Sport’.

Titolo dell’impresa: “Semplicemente … Pozzesco”, giocando sul cognome del coach goriziano famoso per le sue gesta come giocatore,  la simpatia, le  scelte di vita, la capacità di parlar chiaro, di usare la sua ricetta di ex giocatore di primo piano. E a dispetto dell’altezza che vuol già dire una sfida al gigantismo, in un mondo inquinato dalla retorica, dalla ricerca della visibilità, dal denaro che sta appiattendo tutto, quasi il “capitale mano” fosse diventato il gioco delle figurine. In questa biblica sfida si è preso il rischio di uscire dal “politicamente corretto” e dato scacco al coach simbolo del politicamente corretto, cibo preferito del basket, imbattuto da 22 serie. Questo cappotto è quindi qualcosa di più di un trionfo, forse entrerà nella storia del basket come “il cappottissimo”.

RIFLESSIONI – Quando si dice il bisogno di un leader. Lo era in campo, e al Poz non è mancato il coraggio di sfidare Milano. Ha aumentato il grado di adrenalina dei suoi giocatori con questo mantra: “loro sono i favoriti ma noi vogliamo vincere”. Stangata forse scritta negli astri ma legittimata dal campo. La Nemesi ha pensato bene che un bagno d’umiltà per la Maison fosse salutare per far capire che nello sport, l’espressione più vera e incorrotta della competizione umana, le vittorie non si ottengono con operazioni mercantili. I greci inventori dell’olimpiade (e della democrazia) avevano definito “plutocrazia” questa tendenza pericolosa. Vogliamo parlare dei   grandi investimenti, con un doppio over-budget a metà stagione ha portato a  Milano Nunnally e Omic?.  Tutti sbriciolati da questo risultato senza eguali negli 83 anni del club più titolato d’Italia. E in semifinale, non i finale!. All’arrivo di Nunnally Pianigiani disse che era “un investimento per il futuro”, scrissi che poteva essere un lusso pericoloso permettersi 4 guardie con un potenziale di 20 punti a testa, l’ex di Avellino, Micov, James e Nedovic. Troppi galli nel pollaio.

CICLONE POZ – Arrivato da Formentera,  suo esilio dorato, in febbraio, dove non stava allenando,  rifiutando la prospettiva di una rendita di posizione, mortificato da precedenze esperienze in chiaroscuro, “ultima spes” di una squadra  promettente ma ondivaga identità, l’uomo del destino di questa storia – non chiamiamola favola! –  ha lavorato come il più umile dei meccanici dedicando tempo anche alla ripulitura della mente dei  suoi giocatori. La via più realistica per creare un gruppo eterogeneo, multilingue, era il lavoro, l’amicizia, poi sarà quel che sarà. Venuta poche ore il suo rientro in Italia la prima vittoria nei quarti di Coppa Italia, nella quale è parso che i giocatori allenassero lui, la squadra ha preso fiducia, e la lievitazione consacrata della vittoria nella coppa europea con le ultime 7 vittorie, il 2/0 con i tedeschi. Fondamentale per cambiare passo. E alla fine, battuta Milano in casa sua, giusto come antipasto del 3/0,  è venuto quel quarto posto della regular season che significava tornare in vetrina. Il simbolo della metamorfosi , 22 vittorie consecutive, è Deshawn Pierre, magnifico atleta e artista del basket, con le sue giravolte, il palleggio, la calma olimpica , la lettura del gioco. In queste tre gare, ha segnato i canestri più importanti , chiedendo da parte mia scusa  al totem Thomas, giocatore da NBA, e Colley e anche a Jamie Smith che ha costruito la sua gara capolavoro, MVP e nella valutazione, 29 punt con  8 triple sbattute in faccia ai  signori della tripla , dopo  una prova bruttina della precedente. Pozzecco gli ha ridato fiducia nel quintetto, idem a Carter, anche  se ha continuato a credere in questo reparto ancora a Spissu e Stefano Gentile che ha fatto parte del gruppo di demolitori con Polonara  che ha lavorato sullo stesso copione delle ultime due gare.

DUE CROLLI STORICI – In situazioni e ambienti diversi, magari complicatosi più per i sassaresi con la rendita di due vittorie mentre gli avversari non avevano più nulla da perdere,  il film  è stato lo stesso. Crolli netti, fisici e mentali, della squadra più titolata ed esperta dovuti anche a errori di gestione. Anche con la crescita finale della Dinamo, Milano ha buttato al vento la possibilità di vincere. In gara 2 la decisione di non fare fallo su Pierre per evitare il tiro da 3 del pareggio: errore tattico imperdonabile; in gara3 lasciare in campo Tarczewski prima con 3 falli e i con 4 il cui fallo tecnico ha determinato l’esplosione di Sassari e poi quel tiro precipitoso da 3 , fuori dallo schema, di James. Ormai più croce che delizia, ha perdonato ai rivali una sbandatina con palle perse i iri liberi sbagliati. Nei due supplementari in 48 ore non c’è stata storia: 41 punti negli ultimi 15 minuti, 24 del 4° quarto e 17 del supplementare in gara2 contro i corrispondenti  20 di Milano (14 + 6) ; e in gara3 42 punti per i vincitori con 23 punti + 19 contro 21. Queste le cifre impietose,  prova del nove indiscutibile che provocherà una scossa tellurica in casa Armani,  dove i campioni e i tecnici vengono declassati  o bruciati (caso Abass e Pascolo e questa stagione Della Valle e Fontecchio)  e nel  pensatoio della società non c’è mai autocritica.

STATS –  Intanto niente bis scudetto nei 10 anni Armani che per bocca di Proli aveva promesso anche la Coppa dei Campioni in 3 anni, mentre ne sono passati quattro !…e non è nemmeno andata nei playoff. Poi anche le due ultime Coppe Italia , fuori alla prima!. Per la gara, l’abisso è sancito dallo scarto della valutazione, 133 (come in g2) per Sassari e 88 Milano (contro 96 punti, questo significa voler vincere solo con i pistoleros) che significano 45 punti. Milanesi migliori solo nei punti  panchina, 52-18, nelle palle perse (15) e nelle stoppate (3), ancora un naufragio al rimbalzo (30-43) , le 16 triple non sono servite a nulla, anche perché in  questa serie Sassari ha migliorato, da 6 a 9 e 12 ma col capitale rimbalzi e la velocità la difesa è stata un fortino e Thomas e Cooley hanno chiuso con 3 falli in due e il gioco in velocità ha prodotto35 tiri lberi di cui 26 segnati, e quindi si sono potuti concedere il regalino di 17 palle perse.

SMITH – L’America è popolata da signori che si chiamano Smith. A Birmingham la famiglia gestiva un camp di basket, il maggior dei fratelli, Joey Troy giocò a Biella. Il fratellino Jaime venne a fargli visita in Italia, per lui era il paradiso e non voleva più tornare in Alabama. Era piccolino, ma voleva girare il mondo, si mise a studiare, entrò nell’Università cittadina. Fuori dai radar, ha girato il mondo calcando campi minori e che gli hanno riservato delusioni, Portogallo, Belgio, Svizzera, Ucraina. Qui incontrò un agente locale che lo segnalò a Gerasimenko, una delle poche buone lasciate in eredità dal magnate dell’acciaio nel suo passaggio a Cantù.  Col 14,44 punti, 4,4 assist, il 53% nel tiro e il 40 da 3, Sassari non se lo fece scappare, e ha avuto ragione anche se prima di essere l’eroe di gara3 aveva avuto problemi muscolari. Il fratello è venuto a Sassari per sostenerlo, e  l’hanno fatto vedere in Tv (a proposito i tribuna c’era Di Maio, ospite Dinamo?),peccato che in Rai questa bella storia del ragazzino che non aveva il fisico ma aveva il sogno dell’Italia e non della NBA, sia stata ignorata.

LA DICHIARAZIONE – POZZECCO alla Rai: “Non so cosa dire… (per ben 3 volte)… A Trieste ho avuto un maestro che mi ha insegnato a non mollare mai, ora è lassù in cielo” A Eurosport: “Stiamo scrivendo la storia? No, l’abbiamo già scritta.” dedicando la vittoria ai due compagni dello scudetto di Varese, De Pol e Andrea Meneghin, oggi commentatori delle due Tv… Mike James avrebbe dichiarato: “adesso potete scrivere che sono un perdente…”.

LA CURIOSITA’ – Quattro anni dopo il primo scudetto, la Dinamo Sassari batte nuovamente in semifinale l’Olimpia ed è la prima finalista, ma il favore del campo  sarà per la vincente di Reyer-Cremona che oggi giocano g3 a Venezia. Intanto  entra nel libro dei record come la 18esima  squadra imbattuta nei quarti e in semifinale, le altre 17 sono: 4 Siena,4 Fortitudo Bologna, 3 Milano, 3 Virtus Bologna, 2 Caserta, 1 Benetton Treviso, 2 Caserta. Hanno finito imbattute anche in finale 5 squadre, Siena, Fortitudo, Virtus Bologna, Caserta e Milano. L’ultima volta è stata Siena nel 2009/10.

TABELLONE – Semifinali (al meglio di 5 gare). G1: Milano-SASSARI 79-86, 0/1 (18-16 17-25, 25-19 19-26); G2: Milano-SASSARI 101-112 d.t.s, 0/2  (21-20 32-32,28/19 14/24; 6/17); G3: SASSARI-Milano 108-96 d.t.s, 3/0 (29-21 22-31; 23-14; 19/7. Cremona-VENEZIA 80-87, 0/1 (24-20 16-17, 10-17 21-23; G2:  CREMONA-Venezia 78-74, 1/1 (22-20 17-17,  21-25 18-12) . Stasera (20.45), G3 VENEZIA-Cremona 1/1.

ALTRI MONDI –  I WARRIORS  vincono gara3 a Toronto 104-109 e sull’1-1 la finale si sposta a Oakland per gara3 e 4  (6 e 8 giugno)….Grande partita di LEONARD (34 punti) a quale hanno risposto Curry (23 punti), Green (17 p, 10 rimbalzi, 9 assist), il rientrante Cousins (11 p, 10 rimbalzi, 6 assist e THOMPSON (25 p., 5 rimbalzi e 5 assist) che non ha finito la gara per un stiramento alla coscia, ma Durant è pronto per il rientro. Toronto ha vinto di stretta misura 3 tempi su 4, ma i campioni in carica hanno fatto il colpo col +13 del terzo quarto (21-34) …In Spagna semifinaliste con 2/0 Real Madrid, BARCELLONA (107 punti e record di 17 triple) e SARAGOZZA che ha eliminato Baskonia, vanno alla bella Valencia che ha vinto a Malaga….In A2 la De Longhi TREVISO ha vinto a Treviglio (57-78) e si gioca la terza promozione per la LBA con Capo d’Orlando col vantaggio del campo.

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