Amedeo Della Valle, figlio d’arte con un sogno

Le parole di Amedeo Della Valle

Intervistati da “Tuttosport”, Amedeo e Carlo Della Valle hanno raccontato il loro rapporto dentro e fuori dal campo, partendo da cosa voglia dire essere “figlio d’arte” per l’attuale capitano della Germani Brescia: “Non un significato particolare. Avevo l’obiettivo di seguire quello che aveva fatto mio padre, per un semplice motivo: la pallacane­stro mi è sempre piaciuta. Nello sport mio padre è sempre stato e sarà sempre fonte d’ispirazione. E non so cosa voglia dire subire la pressione da parte dei genitori”.

Per Carlo invece cosa vuol dire essere un “padre d’arte”? “Che è un piacere vederlo gioca­re a basket. Ma sono orgoglioso soprattutto di com’è Amedeo a livello umano, come si compor­ta con i compagni, con gli avver­sari, con gli allenatori. Se gioca bene per me mette una ciliegi­na sulla torta, ma che è già buo­na grazie al suo modo di essere e di agire”.

In vista della Frecciarossa Final Eight 2024, Amedeo ricorda del trionfo nella scorsa edizione della Germani: “Arrivavamo da un momen­to particolare. Le cose non stava­no andando benissimo, avevamo bisogno di ritrovarci. Anche sul piano personale avevo dei pro­blemi. La Final Eight ci ha fatto accendere, abbiamo ritrovato en­tusiasmo ed energie che pensa­vamo di non avere. Una vittoria entusiasmante che assocerò per il resto della mia vita a un ricor­do di una persona speciale, la mia cara amica Carlotta che proprio in quei giorni ci aveva lasciato”.

Anche per Carlo ricorda il successo dello scorso anno con grande piacere: “Brescia era arrivata alle Fina­li senza tante pressioni. Sono sta­ti bravi a ricompattarsi e a gioca­re di squadra in modo eccellen­te. Ricordo le facce felici dopo la vittoria. In particolare, quella del proprietario del club, Mau­ro Ferrari, ripagato dei tanti in­ vestimenti fatti con un successo che ha permesso alla società di entrare nella storia del basket italiano”.

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