Alessandro Pajola adesso sogna ad occhi aperti un futuro in Nba

Alessandro Pajola ha parlato anche del suo futuro nella lunga intervista concessa a Sportweek, supplemento della Gazzetta dello Sport

Alessandro Pajola ha parlato anche del suo futuro nella lunga intervista concessa a Sportweek: “Le voci me le girano i miei amici: io resto fuori da queste cose, non voglio entrarci. Se ne occupano i miei procuratori, e loro non mi hanno detto niente, almeno finora, perciò ci rido su. La mia filosofia è vivere alla giornata, pensando al presente. Ho un contratto che mi lega alla Virtus fino al prossimo anno, non ho nessuna fretta di trovare qualcosa”.

Nba? Insomma, siamo giocatori di basket, siamo professionisti e a me quello che interessa è giocare e divertirmi. È chiaro che uno può anche vederla come un’esperienza di vita, quindi, anche solo da quel punto di vista, potrebbe venirne fuori qualcosa di positivo. E comunque, quando prendi quel tipo di treno, nessuno ti dice mai se giocherai 5, 20 o 30 minuti, o neanche metterai piede in campo”.

“A volte si dicono bugie, altre la verità: sta a te crederci oppure no. L’Nba è un sogno e lo dice uno che non l’ha mai sognata chissà quanto. Arrivarci, però, sarebbe qualcosa di veramente… posso dire epico. Quindi andrei là pensando: “Ok, adesso sta tutto nelle mie mani, devo giocarmi le mie possibilità, farmi il mazzo, lavorare per dimostrare che posso appartenere anche a questo livello qua”.

Pajola ha anche raccontato il perché abbia sempre amato più i difensori che gli attaccanti: “Da bambino giocavo a calcio con gli amici e ogni volta il dilemma era su chi dovesse stare in porta. Nessuno voleva andarci tranne me. Io mi divertivo proprio, mi piaceva evitare i gol, bloccare il pallone sulla linea mentre l’attaccante già esultava. Difendere è una vocazione che forse rispecchia il mio carattere: sono un generoso, mi piace mettermi a disposizione degli altri, aiutare, sacrificarmi per il bene del gruppo”.

TG SPORT

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