Scala: “Esoneri senza consultarmi: inaccettabile”

Il futuro è adesso, ma a Parma continua a tenere banco il passato prossimo. A sei giorni dal clamoroso e improvviso ribaltone societario, con tre esoneri e le dimissioni di Nevio Scala dal ruolo di presidente, e a due dal ko di Ancona che ha allargato la crisi, in società fervono i contatti e le riflessioni in vista della scelta del nuovo direttore sportivo e poi del nuovo allenatore cui affidare la risalita.

Ma come annunciato dalla proprietà, i tifosi dovranno pazientare ancora qualche giorno prima di conoscere il nuovo organigramma, così nell’attesa infuria la polemica degli ex.

Dopo la difesa di Fulvio Ceresini alle parole di Ferrari, è tornato a esprimersi anche lo stesso Scala, rimasto in silenzio dopo la piccata lettera di risposta firmata con Minotti e Galassi.

E quelle dell’ex presidente, intervistato da Radio Rai durante “Radio Anch’io Sport”, non sono state parole dolci verso chi ha deciso di ribaltare lo staff tecnico e dirigenziale: “L’anno scorso abbiamo condotto un’annata straordinaria, senza sconfitte e con 10.500 abbonati nei dilettanti. Quest’anno la squadra non ha offerto prestazioni di alto livello, abbiamo commesso qualche errore, ma eravamo comunque a 4 punti dalla vetta. L’Atalanta ha tenuto Gasperini dopo un inizio difficile, e ora è l’eroe del campionato… La proprietà aveva il diritto di decidere, ma avrebbe dovuto coinvolgermi e invece ha deciso per  l’esonero dell’allenatore senza consultarmi. Per questo ho presentato le dimissioni, reputo inaccettabili le modalità con cui è stata presa la decisione”.

Scala è poi tornato sulle emozioni dell’anno e mezzo trascorso alla presidenza e sul famoso progetto del ‘calcio biologico’: “C’era molto entusiasmo, una condivisione senza pari di un progetto cui credevo, quella di fare a meno del risultato prefissato.  A volte mi capitava di andare via alla fine del primo tempo delle partite perché soffrivo troppo. Ci sono rimasto male, evidentemente un calcio diverso non è più possibile. Ma la vita continua”.

Difficile però immaginare un ritorno in società: “Ad oggi non ci penso, sono troppo deluso. Mi dispiace anche per il silenzio dei ‘Magnifici Sette’, a parte uno di loro che mi ha esternato la sua disapprovazione. Continuerò a seguire il Parma da tifoso, ma certo sono lontani i miei tempi: in Serie B nel 1990 nell’anno della promozione il presidente mi rinnovò il contratto dopo 6 sconfitte consecutive e alla fine andammo in A con una grande cavalcata”.

 

 

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