Il commovente messaggio di Sofia Goggia ai discesisti, con il ricordo di Matteo Franzoso

Articolo di Martino Davidi

La fuoriclasse bergamasca sui social ricorda il discesista morto tragicamente il 15 settembre.

Nelle ultime settimane Sofia Goggia si è allenata a La Parva, in Cile, con i discesisti rimasti in Sudamerica dopo la tragica morte di Matteo Franzoso. Ora che sta per terminare la trasferta, la fuoriclasse bergamasca ha ringraziato gli uomini jet azzurri per averla aiutata ad allontanare la paura e ha anche ricordato Franzoso, scomparso il 15 settembre dopo lunghe ore di agonia. Ecco le parole di Goggia.

“Gugu, Schidi, Matti (Guglielmo Bosca, Florian Schieder e Mattia Casse, ndr): Grazie Ragazzi. Perché avete avuto coraggio e mi avete ricordato cosa significhi averlo; perché restando abbiamo potuto affrontare insieme la paura. Perché ancora a Ushuaia, sentendomi profondamente scossa, mi ero posta tante domande e la decisione di raggiungervi comunque a La Parva si è rivelata per me di difficile gestione emotiva; sapere che sareste rimasti, mi ha dato forza. Allenarmi con Voi è stato un privilegio”.

“E grazie anche a tutto lo staff maschile per il lavoro svolto: non era semplice rivolgere lo sguardo oltre quelli che erano i limiti del vostro momentaneo orizzonte, eppure l’avete fatto, nel vostro immenso dolore, ma nel massimo della vostra professionalità. Grazie Gas, Babi, Darwin (alcuni componenti dello staff tecnico, ndr), per avermi supportata, per come abbiamo lavorato e per i momenti di condivisione: in questa situazione tutt’altro che semplice, mi avete protetta e aiutata a gestirmi.

“Caro Matteo, la comunità di Farellones ti ha dedicato una toccante commemorazione, eravamo in tanti fuori da quella chiesetta per salutarti, c’era nebbia quel pomeriggio e quando hanno pronunciato il tuo nome ha iniziato a nevicare. I tuoi compagni hanno realizzato una croce con i pezzi della staccionata che hai rotto nell’impatto. Sia il primo giorno che anche l’ultimo, ad allenamenti conclusi, mi sono fermata, a quella Croce”.

“Mi sono seduta lì in quello che è stato un momento di raccoglimento interiore; mi sono fatta il segno della croce, ho rivolto il palmo delle mani in su recitando per te più volte il Padre Nostro, le lacrime mi rigavano il viso. Caro Matteo, mi dispiace tanto, tantissimo per quello che ti è successo… la tua assenza si è tramutata in presenza, una presenza costante che permarrà nelle nostre menti e nei nostri cuori”.

“È stato un raduno estremamente complicato ma sentirsi cosi uniti e solidali e continuare a lavorare per quel sogno che inseguivi anche tu ci ha supportato nella nostra pur difficile quotidianità. Ed è per questo motivo che dico a tutti voi con cui ho condiviso questo raduno, dal profondo del mio cuore, con le lacrime agli occhi, ripensando a quello che è stato: ci voleva tanto coraggio e tutti noi lo abbiamo avuto. Grazie Ragazzi”.

Grande appassionato di sport, è stato un discreto lanciatore di peso ma ha dovuto smettere per problemi ai tendini. Ciò non gli ha impedito di mantenere i legami con il magico mondo dell’atletica. Gli piace scrivere, ma anche leggere: il suo autore preferito è Stephen King e spera di poterlo incontrare un giorno.

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