
Veterano del gruppo, il ciclista classe '87 è tornato al successo per la prima volta dal 2022, vincendo la quarta tappa della Vuelta a Burgos.
A tre anni dall’ultima volta che era riuscito ad alzare le braccia al traguardo, Damiano Caruso riassapora il gusto del successo e lo fa nella quarta tappa della Vuelta a Burgos, arrivata a Regumiel de la Sierra dopo un percorso di 162,7 chilometri partito da Doña Santos. Lo scalatore ragusano della Bahrain-Victorious, 37 anni, non vinceva una corsa dal Giro di Sicilia 2022.
A fine tappa, sul traguardo della località della Castiglia e Leon che Caruso ha raggiunto ben un minuto e mezzo prima del secondo e del terzo (i portoghesi Rui Costa e Rui Oliveira) al termine di un’azione d’altri tempi partita a 16 chilometri dalla fine sull’Alto del Cargadero, il veterano del gruppo non ha nascosto l’emozione: “La fuga? È stata una mossa inaspettata, dettata più dall’orgoglio e dalla motivazione che dalle gambe, perché venivo da una giornata difficile ieri, in cui non sono riuscito a rendere come volevo. Oggi volevo dare un senso a tutti i sacrifici e al duro lavoro fatto, e continuare a costruire in vista della Vuelta”.
“Ho combattuto fin da inizio fuga, nessuno mi ha regalato nulla – ha aggiunto Caruso -. Nel gruppo c’erano corridori forti, interessati alla tappa. Riuscire a fare la differenza in quel modo, nel finale, mi ha fatto capire che io sono ancora qui, per me stesso e per la squadra. Dopo il quinto posto al Giro d’Italia di quest’anno, questa è un’altra grande soddisfazione”.
Classe 1987, Damiano Caruso è alla Bahrain-Victorious dal 2019. In precedenza ha corso per LPR Brakes, De Rosa, Liquigas, Cannondale e BMC. Da professionista il ragusano ha vinto otto corse, fra le quali una tappa al Giro d’Italia (la ventesima, con arrivo all’Alpe Motta) e una alla Vuelta a España (la nona, con arrivo all’Alto de Velefique). Il suo miglior risultato in una grande corsa a tappe è il secondo posto nell’edizione 2021, a 1’29” dal vincitore Egan Bernal.