Sophie Kinsella è morta, scrisse “I Love Shopping”

Articolo di Aldo Seghedoni

Nel 2024 aveva raccontato di essere malata: le era stato diagnosticato un tumore al cervello particolarmente aggressivo.

La scrittrice britannica Sophie Kinsella è morta. Nel 2024 aveva raccontato di essere malata: le era stato diagnosticato un tumore al cervello particolarmente aggressivo. Mancavano due giorni al suo cinquantaseiesimo compleanno. Viveva a Londra con il marito e i loro cinque figli.

La notizia della sua scomparsa è stata diffusa la mattina del 10 dicembre tramite i social. L’annuncio è arrivato dalla famiglia, che sull’account Instagram ha scritto: “Siamo profondamente addolorati nel comunicare la morte della nostra amata Sophie (per noi anche Maddy e Mamma). È morta in pace, circondata negli ultimi giorni da ciò che amava davvero: la famiglia, la musica, il calore, il Natale e la gioia. Non riusciamo a immaginare la vita senza la sua luce e il suo entusiasmo. Nonostante la malattia, affrontata con un coraggio incredibile, Sophie si sentiva fortunata per la sua famiglia, per gli amici e per il successo ottenuto come scrittrice. Non dava mai nulla per scontato ed era profondamente grata per l’affetto ricevuto. Ci mancherà immensamente”. Kinsella avrebbe compiuto 56 anni due giorni dopo.

Nata Madeleine Sophie Wickham Townley, aveva iniziato la sua carriera nel giornalismo prima di raggiungere la fama mondiale con I Love Shopping, pubblicato nel 2000. La protagonista dei suoi romanzi più celebri è Becky Bloomwood, una giovane impulsiva e disordinata che non riesce a trattenersi davanti agli acquisti, personaggio centrale della serie che ha venduto oltre quaranta milioni di copie nel mondo. Dal primo libro è stato tratto anche un film, uscito nel 2009 e diretto da P. J. Hogan, con Isla Fisher nel ruolo principale.

Gli dicono tutti che è troppo elegante ma lui non crede sia vero. Ha sempre avuto una grande attrazione per la NBA ma l’altezza non l’ha mai supportato e così ha dovuto ben preso riporre il sogno nel cassetto di diventare un giocatore di basket professionista. Ma non considera che scrivere sia un ripiego, tutt’altro.

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