Tokyo 2020, Elia Viviani parla delle possibilità di medaglia

L’oro nell’Omnium a Rio 2016: “Arrivo in condizioni buone: al Giro stavo bene, anche se non ho vinto ho capito sulle strade italiane che avrei potuto lavorare bene per Tokyo”.

Elia Viviani, oro a Rio 2016 nell’Omnium, in conferenza stampa ha parlato delle sue possibilità di medaglia a Tokyo 2020. “Dopo il Giro d’Italia ci siamo focalizzati sul lavoro in pista. Un po’ meno sull’omnium, ma più sull’inseguimento a squadre con i compagni. Arrivo diversamente a Tokyo: nel 2016 ero in modalità ‘tutto o niente’ per la delusione patita a Londra, mente oggi sono con una medaglia al collo, con il ruolo di portabandiera e un gruppo molto più forte alle spalle”, le parole riportate da Oa Sport.

Marco Villa ha creato una Nazionale assai folta, non aperta solo a coloro che vanno a Tokyo ma anche ad altri papabili; a San Pietroburgo dei nostri compagni hanno registrato tempi da Olimpiadi. Così facendo crei una competizione sana, alzi il livello di tutti”.

Sulle medaglie individuali: “Nel 2020 non ero al meglio, non riuscii mai ad essere al 100%, per me rimandarli è stata una fortuna. Arrivo in condizioni buone: al Giro stavo bene, anche se non ho vinto ho capito sulle strade italiane che avrei potuto lavorare bene per Tokyo. Quando partirò per Tokyo? Qualche giorno prima degli altri, visto che sono il portabandiera. La mia prima gara sarà 12 giorni dopo la cerimonia, potrò concentrarmi sugli allenamenti sperando di poter regalar grandi emozioni in questo stadio“

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