Morto a 83 anni Michele Dancelli, spezzò il digiuno di vittorie italiane nella Milano-Sanremo del 1970

Articolo di Martino Davidi

Con una fuga solitaria di 70 km ruppe un'astinenza che per il ciclismo italiano nella classicissima di primavera durava da 17 anni.

È morto a 83 anni nella sua Castenedolo, in provincia di Brescia, dove era nato l’8 maggio 1942, Michele Dancelli, uno dei ciclisti italiani piùà rappresentativi degli anni sessanta e settanta.

È stato professionista dal settembre 1963, subito dopo aver vinto il campionato italiano dilettanti, al 1974, vincendo 67 corse su strada, compresi i criterium, che allora erano molto in voga.

Memorabile il suo trionfo nella Milano-Sanremo del 1970 con una fuga solitaria di 70 km, con la quale spezzò il digiuno di successi italiani nella classicissima di primavera che durava dal 1953.

Nelle classiche monumento (che non si chiamavano ancora così) fu anche quarto alla Sanremo del 1966 e sesto in quella del 1972, sesto al Giro delle Fiandre del 1969, sesto nella Liegi-Bastogne-Liegi del 1966 e fu sette volte nei primi dieci al Giro di Lombardia, con un terzo posto nel 1963 come miglior risultato.

Si piazzò molto bene anche in tre Giri d’Italia: quarto nel 1970 e sesto nel 1968 e nel 1969, vincendo complessivamente 11 tappe, 4 nel 1970, e indossò complessivamente per 14 giorni la maglia rosa. Fu terzo in due edizioni dei campionati del mondo, nel 1968 e nel 1969, e vi partecipò ininterrottamente dal 1965 al 1972.

Tra le altre sue vittorie, tre Giri dell’Appennino, due Giri del Veneto, due Giri dell’Emilia, due Giri del Lazio e due campionati italiani. Nel 1971 si ruppe il femore alla Tirreno-SAdriatico e non riuscì più a tornare ai livelli degli anni precedenti. Dopo il ritiro si è dedicato a’llattività immobiliare e successivamente all’organizzazione di escursioni per cicloamatori.

Grande appassionato di sport, è stato un discreto lanciatore di peso ma ha dovuto smettere per problemi ai tendini. Ciò non gli ha impedito di mantenere i legami con il magico mondo dell’atletica. Gli piace scrivere, ma anche leggere: il suo autore preferito è Stephen King e spera di poterlo incontrare un giorno.

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