
"Prevale il dolore per la perdita di mio figlio, il più piccolo. Io vengo dopo. Sarebbe stato giusto che venissi via io, non il contrario".
Nicola Pietrangeli, ricoverato al policlinico Gemelli dal 4 luglio ma ormai prossimo alle dimissioni, ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera in cui ha parlato anche e soprattutto della morte del figlio Giorgio: “Il dolore per la sua scomparsa si è sovrapposto a una condizione di salute fragile”.
“Sono lucido, però mi sento stanco e debole, soltanto sollevare il braccio mi affatica. Cerco di ricacciare indietro il pensiero di Giorgio ma è impossibile. Mi ritorna sempre in mente”, ha sottolineato il 91enne.
“È la prima volta che dico la verità. C’è stato un momento in cui gli amici, come mi hanno raccontato dopo, mi hanno visto più di là che di qua. Ora prevale il dolore per la perdita di mio figlio, il più piccolo. Io vengo dopo. Sarebbe stato giusto che venissi via io, non il contrario”.
Il tennis e Wimbledon passano in secondo piano: “Non ho visto una sola partita. Non ho un bel ricordo degli ultimi anni da spettatore. Gli inglesi non mi hanno trattato bene. Non mi davano neppure la macchina per il trasporto. Prendevo il taxi. Avrei meritato più gentilezza”.