Medvedev, il campione svogliato che odia la terra battuta

Monologo surreale di Medvedev.

Anche i campioni non hanno sempre voglia di giocare a tennis. Il n.2 del mondo Daniil Medvedev lo ha confermato quest’oggi a Roma, trasformando la deludente sconfitta contro il connazionale Aslan Karatsev in un monologo surreale.

Entrambi russi, Medvedev è già da un paio d’anni un top 10 stabile mentre Karatsev ha vissuto nell’anonimato fino allo scorso gennaio, quando ha raggiunto la sua prima semifinale Slam. Quando un giocatore ‘on fire’ affronta un campione svogliato che in più odia giocare sulla terra battuta, la debacle del campione è dietro l’angolo.

“Questa è la peggior superficie per giocare a tennis. A meno che non ti piaccia sporcarti come un cane” ha cominciato Medvedev. Dopo aver esternato il suo malessere in mille modi diversi, si è rivolto all’arbitro in modo sarcastico e, chiamandolo per nome, gli ha fatto una richiesta bizzarra: “Gerry, per favore squalificami! Può diventare pericoloso per tutti”.  

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Del resto, da un giocatore capace di lanciare monetine a un arbitro a Wimbledon per accusarlo di essere un venduto e di litigare con un intero stadio affollato a New York, dopo aver rivolto a tutti il dito medio, un monologo degno di una piece teatrale è il minimo che ci si possa aspettare.

A.S.

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