Jannik Sinner rivela i suoi quattro punti deboli

Jannik Sinner al lavoro per rinforzare alcuni fondamentali e arrivare al top: “Non c’è solo il servizio”

Jannik Sinner in un’intervista a La Stampa ha spiegato di stare lavorando con il coach Vagnozzi su alcuni suoi limiti tecnici: “Il servizio è il colpo su cui devo lavorare, lo so. Ora servo già un po’ più forte, è bastato intervenire su qualche piccolo dettaglio, contro Carreno Busta a Miami ad esempio ho fatto 15 ace, e non mi era mai capitato”. 

“Ma ci sono altre cose: il tocco di palla, lo slice di rovescio e le smorzate. Devi allenarle, non puoi giocarle solo in partita, anche se non saranno mai il mio punto forte”, ha spiegato l’azzurro.

Sinner ha poi parlato del suo approccio alla partita: “Sento la tensione, come tutti. La paura no. Quella mi capita di provarla, un pochino, quando mi buttavo giù dalla montagna con gli sci, in discesa libera. Nel tennis no. Nei punti decisivi esce il vero carattere di un giocatore. A me viene naturale tirare forte quando c’è il punto che conta”.

Jannik non vede l’ora di giocare a Roma: “Giocare in casa ti mette un po’ più di pressione, è vero. Dall’altra parte, però, quando urlano il tuo nome è una sensazione fantastica. E il pubblico può davvero tirarti su e farti vincere una partita quando sei in crisi”.

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