
Il campione serbo, che sarà all'ATP 250 di Ginevra, ha espresso il suo pensiero sui due giovani protagonisti della scena attuale.
Dopo aver saltato gli Internazionali d’Italia e aver concluso il rapporto professionale con Andy Murray, che dalla scorsa settimana non è più il suo allenatore, Novak Djokovic riprende da Ginevra la sua corsa al titolo individuale numero 100, benchè l’ATP 250 svizzero serva soprattutto a preparare nel migliore dei modi il Roland Garros.
Parlando in conferenza stampa, il campione serbo ha glissato sul tema allenatore, annunciando di non aver scelto il successore di Murray né di avere particolare fretta in tal senso, e ha rilasciato una dichiarazione sul dualismo fra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz che, in qualche modo, sa di passaggio di consegne da parte dell’ultimo dei “Big Three” ancora in attività.
“Non ho visto tutta la finale di Roma, ma soltanto pochi game – ha spiegato Nole -. Da quello che ho visto, però, hanno giocato ad alto livello. Sono loro i punti di riferimento di questo sport, adesso, la loro rivalità è importante ed è un bene che emergano in questo modo nuovi giocatori. Sono contento così, è un bene per il tennis”.
Classe 1987, Novak Djokovic è ormai da vent’anni uno dei volti del tennis, capace di far emergere il suo talento negli stessi anni in cui anche Roger Federer e Rafael Nadal dominavano la scena. Al 19 maggio 2025, ultimo aggiornamento della classifica ATP, occupa il sesto posto, un piazzamento che gli permetterà di evitare i big del ranking nei primi turni del Roland Garros.