Il toccante messaggio di Ivan Ljubicic: l’ultimo coach di Roger Federer

Il toccante messaggio del coach croato per Federer

Ivan Ljubicic, coach di Roger Federer dal 2015 e ultimo allenatore del campione svizzero, ha parlato ai microfoni di Sky Sport 24, dell’ormai imminente ritiro della leggenda elvetica del tennis.

“Io voglio pensare che dobbiamo festeggiare una carriera, non è un momento triste perché, comunque, è ormai da più di un anno che non gioca. È un momento triste, ma di una carriera fantastica, che dobbiamo assolutamente festeggiare. Ovviamente, io lo sapevo da un po’ di tempo, ma lui vorrebbe, comunque, giocare la Laver Cup. Adesso vediamo quanto e come, ma ha deciso di dire basta, perché ha fatto di tutto per poter tornare a vincere, che è quello che interessa a Federer. Noi lo ricordiamo e lo conosciamo come un giocatore elegante e vincente, ma lui è soprattutto un vincente. Roger è eleganza però, intanto, ha vinto tantissimo. Quando parliamo di Roger, i numeri non sono la prima cosa che viene in mente. Indubbiamente, ci sono numeri spaventosi ma lui ha cambiato lo sport, ha alzato l’asticella, tutti lo hanno inseguito, Nadal, Djokovic, anche Murray, che si sono dovuti migliorare a livelli incredibili per potergli stare dietro. Diciamo che lui è stato quello che ha rotto il ghiaccio e, poi, sono venuti tutti gli altri e, come normale che sia, lo hanno anche superato con certi numeri” ha detto l’ex tennista croato.

“Sapevano che sarebbe arrivato il momento in cui questi quattro si sarebbero persi un po’ per strada. Roger è il più vecchio ed è normale che si ritiri per primo. Quello che è riuscito a fare per durare così tanto, non era pensabile tanto tempo fa. Io mi sono ritirato a 33 anni e mi sentivo vecchio, Roger a 41. Hanno veramente alzato l’asticella in tutti i modi possibili e immaginabili. Tutti saranno tristi nel non vederlo più giocare il tennis competitivo. Lui nel messaggio ha detto che giocherà ancora, ma non negli Slam e nel Tour. Lui ama troppo il tennis per smettere di giocare. Lui ha dimostrato che si può vincere a oltre 40 anni, che si può vincere a 36. È stato quello che ha veramente cambiato lo sport” ha sottolineato l’allenatore del venti volte vincitore di uno Slam.

“Lui è stato il primo a dominare per 52 settimane all’anno, quello che ha fatto vedere a tutti che si può vincere sempre, su 18 Slam giocati di fila, 17 sono state le finali, una continuità impressionante. Lui ha portato la continuità, ha trovato un tennis bello e lo sta lasciando altrettanto bello, perché anche lo stesso Alcaraz, che è il numero uno del mondo, gioca un tennis spettacolare e fa molto piacere anche guardarlo. Lui non lascerà lo sport, sarà sempre attaccato, farà sempre qualcosa e sarà sempre dentro a questo sport, perché tutto quello che ha, oltre alla famiglia, lo deve proprio al tennis e lui sente questo amore” ha proseguito Ljubicic.

“L’energia che ha e come ragiona dal punto di vista mentale, come gestisce le problematiche e le situazioni difficili nella vita e in campo. Da avversario era il più complicato, ogni volta si presentava con una tattica diversa, non ha mai giocato due partite uguali ed era impossibile preparare un match contro di lui. Federer smette perché il suo corpo gli sta dicendo che non può più essere competitivo come vorrebbe essere. Ha sempre giocato divertendosi, per vincere il più possibile, senza mai cercare una ragione per smettere” la conclusione del toccante messaggio del coach.

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