Andy Murray sul suo futuro: “Tornerò sicuramente ad allenare”

Andy Murray parla del suo futuro e annuncia: “Tornerò sicuramente ad allenare”, dopo la breve esperienza con Djokovic

La carriera da giocatore di Andy Murray si è ufficialmente chiusa lo scorso agosto, a Parigi, durante le Olimpiadi, ma lo scozzese non ha intenzione di allontanarsi troppo dai campi da tennis. Dopo un’avventura da allenatore al fianco di Novak Djokovic, Murray ha parlato ai microfoni di BBC Sport svelando i suoi piani futuri:

La carriera da giocatore di Andy Murray si è ufficialmente chiusa lo scorso agosto, a Parigi, durante le Olimpiadi, ma lo scozzese non ha intenzione di allontanarsi troppo dai campi da tennis. Dopo un’avventura da allenatore al fianco di Novak Djokovic, Murray ha parlato ai microfoni di BBC Sport svelando i suoi piani futuri: “Magari non subito, ma tornerò a fare il coach. Però non credo che accadrà immediatamente”, ha dichiarato il 38enne.
“Non avevo intenzione di iniziare ad allenare subito dopo il ritiro, ma è stata un’opportunità unica. Ho avuto l’occasione di imparare da uno dei migliori atleti di tutti i tempi.”

L’esperienza con Djokovic, pur breve, ha rappresentato per Murray una preziosa lezione:
“Impari come lavorare in squadra. Da atleta hai diverse persone intorno, ma sei tu il punto focale. Quando invece alleni un singolo, con anche fisioterapista, preparatori atletici, agenti, devi far arrivare il tuo messaggio al giocatore. Ho imparato diverse cose e voglio farlo di nuovo.”

Sull’esperienza personale con il serbo ha poi aggiunto:
“Abbiamo trascorso momenti davvero piacevoli fuori dal campo. I risultati non sono stati quelli desiderati, ma ci abbiamo provato.”

Intanto, la Lawn Tennis Association ha reso omaggio alla carriera straordinaria di Murray dedicandogli il centrale del Queen’s Club di Londra, ora ribattezzato Andy Murray Arena.
“È piuttosto surreale che questo campo si chiami ‘Andy Murray Arena’. Diversi stadi portano il nome di grandi giocatori, ma è strano averne uno che porta il tuo. Ho splendidi ricordi al Queen’s Club: è di gran lunga il torneo di maggior successo a cui abbia mai partecipato. Ci ho vinto la prima partita ATP quando volevo semplicemente diventare un professionista. Per questo sarà sempre speciale per me.”

Infine, non poteva mancare il suo pensiero sulla nuova generazione di talenti che sta dominando il tennis mondiale: “Sono atleti brillanti e hanno personalità diverse. Questo è bello per il pubblico. In particolare, Alcaraz esprime un tennis entusiasmante. Con Sinner si completano a vicenda. Quando c’è un cambio generazionale ci si preoccupa, ma lo sport continua a evolversi e, nella maggior parte dei casi, a migliorarsi. Quanto a Draper, sta andando alla grande. Nei prossimi 5-10 anni si darà la possibilità di vincere Slam.”

TG SPORT

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