A Shanghai la finale più inaspettata: Arthur Rinderknech sfida il cugino Valentin Vacherot

Articolo di Martino Davidi

Il francese ha battuto in rimonta Medvedev e domani incrocerà la racchetta con il suo parente monegasco, vincitore su Djokovic.

Sono caduti tutti i big nel Masters 1000 sul cemento di Shanghai, l’ultimo è stato, nella seconda semifinale, il russo Daniil Medvedev, ex numero 1 del mondo e ora 18, battuto dal francese Arthur Rinderknech, numero 54, con il punteggio di 4-6 6-2 in due ore e mezza di gioco.

Un break decide il primo set a favore di Medvedev, sull’1-1, poi il russo manca una palla per un secondo break sul 4-2 e ne salva una a sua volta nel game successivo.

Nel secondo set Rinderknech va 3-0 con un break e salvando ben cinque palle break nel terzo game e una nel quinto, poi sul 5-2 toglie ancora la battuta a Medvedev, per giunta a zero.

È sempre Rinderknech a dover salvare palle break anche nel terzo set, una sul 2-2 e due sul 3-3, ma poi sul 5-4 il break lo fa lui e questo gli regala una finale storica, perché affronterà suo cugino, il monegasco Valentin Vacherot, vincitore su Novak Djokovic.

Rinderknech, 30 anni, ha raggiunto una sola finale nel circuito maggiore ATP, contro zero del cugino, perdendola nel 2022 sul cemento di Adelaide contro l’australiano Thanasi Kokkinakis. Quell’anno raggiunse anche la sua miglior classifica, il numero 42.

Una finale, quella di Shanghai, che nessuno si sarebbe mai immaginato, specialmente i due che domani ne saranno protagonisti, che alla fine della seconda semifinale si sono abbracciati, commossi per l’incredibile traguardo raggiunto.

Grande appassionato di sport, è stato un discreto lanciatore di peso ma ha dovuto smettere per problemi ai tendini. Ciò non gli ha impedito di mantenere i legami con il magico mondo dell’atletica. Gli piace scrivere, ma anche leggere: il suo autore preferito è Stephen King e spera di poterlo incontrare un giorno.

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