Oklahoma asfalta Golden State

Sotto gli occhi del reverendo Jesse Jackson, al fianco dell’avvolgente mamma di Durant che avrà una parte in “MVP “, una pellicola che si ispira alle gesta di un campione di basket, i Thunder hanno dato una durissima lezione di basket ai campioni in carica. Gara3 è stata un calvario per i Warriors, surclassati e migliori dei rivali solo nel contributo (platonico) della panchina (48 punti a 35). Oklahoma è una squadra che da sei anni flirta col titolo, nel pieno della sua crescita e della forma, i Warriors hanno perso smalto rispetto al volo-record della regular season (73 vittorie) e Curry dall’inizio dei playoff ha subito tre infortuni, alla caviglia, al ginocchio e al gomito, la sua generosità non ha limiti ma certo a Oklahoma non è stato quello dei 46 punti, col record di 12 triple e il canestro impossibile della vittoria nella regular season. Anche Bugut ha problemi fisici, inoltre i Thunder sono una squadra che ama il gioco aperto, non ferrigna come gli Spurs e Cleveland e migliore come potenziale al rimbalzo dei Warriors, voce determinante in questo risultato (52 a 38) che però ha preso corpo per la strepitosa serata della “premiata ditta “Kevin & Russell” contro quella modesta dei rivali, specie per quanto riguarda Thompson che non è mai riuscito ad andare al tiro libero.

In questo scenario, i Warriors sono stati sotto di 41 punti, doppiati nel secondo quarto (19-38) e capaci di subire 45 punti dopo l’intervallo. La partita vera è finita prima de quarto finale che ha permesso ai Warriors di scendere a -28. Sconfitta brutta, che porta dei dubbi, anche se gli annali della NBA ricordano altri crack crudeli, come il -36 degli Heat di Lebron nel 2013, il -33 e il -29 dei Lakers di Shaquille nel 2000 e il -26 dei Bulls di Jordan nel 1992. Anche la storia delle grandi squadre è costellata da giornatacce, ma il break-point, il punto di rottura, sta nel momento dei Thunder, i colpi di Sam Presti, l’ex braccio destro di Popovich agli Spurs, che ha creduto nel roccioso Steve Adam al draft e l’anno scorso in Enes Kanter e col neozlandese e il turco, due giovani, si è assicurato una task force di rimbalzo da titolo e fra Billy Donovan ed Ettore Messina ha scelto un giovane coach con esperienza di college molto stimato dalla premiata ditta.

La statistica dice che quando Durant segna oltre 30 punti la vittoria è sicura (5/0) ma ha colpito più la prestazione di Russell Westbrook, il play terra aria, che ha firmato la regia di un film sportivo che si potrebbe titolare “Destroyed in transition”. Le micidiali accelerazioni, le percussioni del californiano di “LA”, uno dei tre che in questa stagione sono al top (gli altri sono il losangelino DeRozan e il Lillard della baia)  e che i Lakers hanno ignorato pensando che Bryant fosse eterno, hanno creato squarci profondi e irreparabili per una squadra che ha pagato l’inferiorità in punti della sua “premiata ditta” (42 punti, 24 Curry e 18 Thompson) rispetto a quella dei Thunder (63 punti, 33 di Kevin e 30 di Russ) e il “tradimento” di Draymond Green completamente svalvolato. Gli si possono perdonare gli 8 tiri sbagliati su 9, ma non quel calcio nelle parti basse a Steve Adams a 5′ del secondo quarto, con la gara in quel momento ancora aperta (40-48) che potrebbe costargli la squalifica e meritava più del regalino di un “flagrant foul” che gli ha permesso di rimanere in campo.

Green arriva troppo sotto il canestro di Oklahoma, ha davanti Adam che sul tempo lo stoppa, lui mette un piede a terra e l’altro lo infila sotto i pantaloncini dell’avversario che si piega in terra da dolore. Il calcio è netto, lo dimostra la chiamata dell’arbitro, lo ribadisce Westbrook portano altri elementi sul profilo di Green come sportività (“era intenzionale e l’aveva già fatto nell’ultima partita”) ma il tuttofare dei Warriors, difeso dalla squadra, replica affermando che era un saltello a chiusura di un’azione fallosa e che non sarà certo lui, e su un campo di gioco, a impedire che un giorno Adams non possa procreare, che lui queste cose non le fa. E poi un minimo di autocritica: “Riconosco che avrei potuto fare meglio, ho sbagliato troppi tiri da sotto, ho perso completamente il controllo e come leader non me lo posso permettere”.

Steve Kerr ammette la superiorità dei vincitori (“Erano più carichi e disperati di noi”) e la lezione “abbiamo avuto quel che meritavano”. Ma i Warriors non accettano di perdere la stagione per questa sconfitta, Kerr confida in gara4, sul fatto che i Warriors dopo una sconfitta hanno sempre avuto una grande reazione (12 vittorie su 12) mentre Green è convinto di poter recuperare. “Meglio vincere gara4, altrimenti vinceremo gara6 prendendoci il vantaggio del campo”, dice il terribile kicker dei campioni. Thompson ammette una situazione non facile: “In questo modo non si vince certo il titolo”

La NBA ha multato di 25 mila dollari Dwane Casey per critiche agli arbitri dopo la vittoria con Cleveland (“assolutamente non era un messaggio, ma volevo solo dare il dato dei 73 falli contro 46 nelle tre gare”, replica il coach sentendosi vittima di un torto) e squalificato per una gara Donthay Jones per un fallaccio a 17″ dalla fine.

Per le notizie di mercato, ancora nessuna nuova da San Antonio nonostante nelle successive 48 ore a una sconfitta la stampa dedichi ampi servizi per analizzare la stagione e parlare delle mosse di mercato: sarà rivoluzione o continuità, e con quale ruolo per Ettore Messina che dovrebbe aver parlato nel fine settimana con Memphis?. Intanto Brian Shaw che come Danny Ferry agli inizi anni 90 preferì le offerte del Messaggero alla NBA dove giocò in seguito e diventare allenatore, ha firmato come vice di Luke Walton ai Lakers. Al posto di Walton vuole James Borrego uno degli assistenti degli Spurs su quale ha messo gli occhi Memphis.

PLAYOFF, FINALI CONFERENCES – Ovest, g3 Est, OKLAHOMA-Golden State 133-105 (2/1; 34-28, 38-19; 45-33, 16-25; 33 K.Durant 10/15 1/3 da3 tl12/12 8e 2a 3st, 30 R.Westbrook 10/19 1/5 da3 tl9/11 8r 12a 2re 4pe, 14 S.Ibaka 6/13 2/5 da3 8r 2re, 13 A.Roberson 5/9 3/5 da3 6r, 13 D.Waiters, 10 E.Knter 12r; 24 S.Curry 7/17 3/11 da3 tl7/8 5r 3a 2re, 18 K.Thompson 8/19 2/8 da3 , 6 D.Green 1/9 0/2 da3 tl4/4 4r 3a 1re 4pe, 2 Bogut 1/3 5r 2a, 9 A.Iguodala 2/4 da3 4r 3a, 6 S.Livingston 3a). G3: TORONTO-Cleveland 99-84 (1-2; 32 D.DeRozan 12/24 0/1 da3 tl 8/8 5r 4a, 20 K.Lowry 7/13 4/8 da3 tl2/2 6r 3a, 14 C.Joseph 6/10 2/3 da3 5r 3a, 7 B.Biyombo 3/6 1/2 da3 26r 4st; 24 L.James 9/17 1/5 da3 tl5/7 8r 5a 2re, 22 JR Smith 7/16 6/15 da3 tl2/2 5r, 13 K.Irving 3/19 1/7 da3 tl6/6 4r 3pe, 3 K.Love 1/9 1/4 da3 4r, 0 T.Thompson 0/1 8r 2a 2st 1a).

STANOTTE: Est, G4 Toronto-CLEVELAND 1/2

LA SITUAZIONE – Semifinali.Est: CAVALIERS-Hawks 4/0 (104-93, 123-98, 121-108, 100-99), RAPTORS-Heat 4/3 (96-102 OT; 96-92 OT; 95-91; 94-87 OT; 99-91; 91-103; 116-89) . Ovest- Semifinali: WARRIORS-Portland 4/1 (118-106; 110-99; 108-120; 132-125 OT; 125-121); SPURS-Thunder 2/4 (124-92, 97-98; 100-96, 97-111; 91-95; 99-113).Finali: Est: CAVALIERS-Raptors 2/1 (115-84; 108-89; 84-99). Ovest: Warriors- THUNDER 1-2 (102-108; 118-91; 105-133);

SKY SPORT TV – Questa la programmazione per le prossime gare delle due finali di Conferences, tutte le dirette su Sky Sport 2HD: lunedì 23 maggio G3 Thunder-Warriors , differite lunedì ore 18 3HD e ore 23 2HD; martedì 24 maggio ore 2.30, G4 Raptors-Cavaliers; differite ore 18.30 3HD, ore 22.45 3HD; mercoledì 25 maggio ore 3, diretta G4 Thunder-Warriors, differite ore 1830 3HD e 22.45 2HD.

A cura di ENRICO CAMPANA

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