NBA, Warriors-Thunder, sale la tensione

L’impresa dei Warriors ad Oklahoma ha fatto schizzare alle stelle i prezzi dei biglietti per assistere a gara7, la finale che deciderà l’avversario dei Cleveland per il titolo. Un tifoso ha acquistato due poltroncine bordo campo della Oracle Arena per 29 mila dollari ciascuno. Negli ultimi cinque anni solo la finale per il titolo Miami-Spurs del 2013 ha avuto più successo alla biglietteria, con un costo medio di 1.346 dollari contro i 960 della gara di stanotte. Un evento planetario. Gli ultimi biglietti dal costo fra 230 e 2150 dollari sono andati esauriti domenica sera in meno di 5 minuti e c’è chi ha presentato un esposto al giudice per questo “resale” al rialzo, anche se l’agenzia di ticketing si è difesa spiegando che questa procedura serve per controllare la vendita di biglietti falsificati che stavolta ha permesso di bloccare 80 tagliandi scannerizzati.

Oklahoma conduceva 3/1, solo 9 squadre nella storia dei playoff sono riusciti a vincere alla bella; per la gara di casa i successi in gara7 sono stati 100 contro 24 e 12 volte su 24 ha vinto la squadra sconfitta in gara6. La casistica non è una spada di Damocle attendibile, almeno per Kevin Durant, il quale ha affrontato la stampa dopo l’imbarazzante finale senza abbassare lo sguardo com’era successo dopo gara1 di semifinale con gli Spurs.

Oklahoma ha iniziato il quarto tempo avanti di 8, a 5′ dal termine aveva ancora 7 punti, poi il crack: 6 palle perse, il parziale di 5/19 con l’esibizione di tiro spaziale di Klay Thompson l’eroe di questa serie il quale ha segnato più punti (19) che tutti gli avversari (18) entrando con 41 punti e il record di 11 triple (su 18) nella galleria dei top-scorer all-time nelle trasferte di playoff dietro LeBron James (45, 2012) e George Gervin (42, 1979) e davanti al mitico Doctor J (Julius Erving, finale 1977).

“Se crediamo di andare ad un funerale abbiamo già perso, non dobbiamo piangerci addosso, fortunatamente nessuno di noi pensa queste cose. Diversamente siamo arrabbiati, questo sì, ma fiduciosi e pronti per gara7. Non abbiamo nemmeno bisogno di rivedere il video per capire cosa è successo, sappiamo tutto della nostra squadra e come reagire. Affronteremo il match col massimo sforzo e fiducia”, questa la sintesi del Durant-pensiero dopo circa un’ora di domande incalzanti.

Nel dopo-gara i commentatori hanno colto negli spogliatoi dei Thunder una velata autocritica dei giocatori: “Abbiamo pensato a difendere il vantaggio mentre loro volevano vincere e la forza della disperazione de Warriors ha fatto scattare la molla”. Per Billy Donovan, alla sua prima stagione, che nell’immediato dopo-gara ha fatto passare a caldo il concetto di una squadra “passiva” nel finale – fatto che ha permesso a Iguodala di isolare Durant che aveva invece il vantaggio della statura – senza contare le 6 palle perse della “premiata ditta” – “Si tratta di un test per il nostro carattere. Siamo stati sotto esame per tutta la stagione e dopo ogni vittoria e ogni sconfitta ci siamo concentrati sulla gara successiva, perciò siamo fiduciosi e pronti a vincere”. L’impressione è che Oklahoma sia più forte a rimbalzo, ma non abbia ancora un punto di equilibrio costante, e difatti è passata da una prima gara vergognosa con gli Spurs alla vittoria decisiva sul loro campo.

I Warriors non cambiano il loro stile, questa squadra ha fatto parlare i risultati, basta la pioggia di record fra cui quello più alto delle 73 vittorie per chiudere la nostalgia dell’era Jordan. “Sia che si vinca o si perda, siamo una squadra speciale”, questo il Curry-pensiero. Il giocatore al 70 per cento non ha segnato nel primo quarto, 9 punti all’intervallo, 22 nella seconda parte fra i quali il più delicato, la tripla sul 96-99 che ha fatto capire alla sua squadra, a 1’47” dalla fine, che era la serata giusta. Klay Thompson ha afferrato il concetto, il suo bombardamento è tato uno spettacolo nello spettacolo.

Per il mercato, Dale Fizdale si è presentato ai Grizzles con un ottimismo senza limiti nonostante la squadra sia vecchiotta, Marc Gasol viene da un’operazione al piede, e il budget non consente voli pindarici: “Siamo pronti a vincere tutto, la meravigliosa gente di Memphis potrà sfilare a Beale Street per la parata quando avremo conquistato il titolo”. Memphis che ha chiuso dopo 3 stagioni con David Joerger vanta la miglior striscia di presenze nei playoff (6) dopo Spurs (19) e Miami (10) come tradizione ha puntato sul lancio di un assistente. Dal Tennessee hanno cominciato la loro carriera Tom Thobodeau, Frank Vogel, Nate McMillan e David Joerger (playoff nelle ultime 3 stagioni). Fra i candidati anche Pat Ewing, Nate Tibbett, Jmes Borrego e Ettore Messina. Ex guardia dell’Università di San Diego, 41 anni, ha cominciato come assistente della sua università e messo piede nella NBA coi Warriors (2003) passando poi ad Atlanta (2004-2008) e mettere radici a Miami, 8 anni importanti con due titoli. Il suo gm Wallace l’ha presentato come un ottimo tattico capace di far crescere individualmente i giocatori grazie anche al dialogo, una figura positiva.

DeMarr DeRozan, un figlio di Compton, il quartiere arrabbiato di Los Angeles ce ha dato i natali alle sorelle Williams, ha detto no ai 25 milioni annuali per quattro stagioni, il salario di un certo Kobe Bryant che l’aveva indicato ai Lakers come il suo erede per il rilancio. “Questa squadra non ha niente di meno delle altre, anche come organizzazioni e mentalità e qui sto bene e sono cresciuto” ha detto l’ex n.9 del draft uscito da USC, 23 punti di media tirando pochissimi tiri da 3. La molla è anche il contratto da 145 milioni per 5 stagioni che gli offrono i Raptors i quali stanno trattando anche un’estensione di contratto con Dwane Casey che ha iniziato la sua carriera in Giappone e portato la franchigia canadese al maggior risultato della sua giovane storia.

PLAYOFF, FINALI CONFERENCES – Ovest G6: Oklahoma-GOLDEN STATE 101-107 (3/3; 23-20, 30-28; 30-27, 18-33; 29 K.Durant 10/31 1/8 tl8/10 7r 3a 3st 3pe, 28 R.Westbrook 10/27 0/5 da3 tl8/10 9r 11a 4re 5pe, 13 S.Ibaka 5/10 1/6 tl2/5 9r, 11 A.Roberson 5/5 8r, 8 E.Kanter 4/5, 3 D.Waiters 1/5 1/3 da3; 41 K.Thompson 14/30 11/18 da3 tl2/2 4r, 31 S.Curry 9/22 6/13 da3 tl7/9 10r 9a 2re, 12 Dra.Green 4/10 2/5 da3 tl2/4 12r 6a, 9 H.Barnes 3/6 2/3 da3, 8 A.Iguodala (3/6 0/3 da3 tl2/4 7r 3re)

STANOTTE – Ovest, Oakland G7 Warriors-Thunder 3/3

 LA SITUAZIONE – Semifinali.Est: CAVALIERS-Hawks 4/0 (104-93, 123-98, 121-108, 100-99), RAPTORS-Heat 4/3 (96-102 OT; 96-92 OT; 95-91; 94-87 OT; 99-91; 91-103; 116-89). Ovest- Semifinali: WARRIORS-Portland 4/1 (118-106; 110-99; 108-120; 132-125 OT; 125-121); SPURS-Thunder 2/4 (124-92, 97-98; 100-96, 97-111; 91-95; 99-113). Finali: Est: CAVALIERS-Raptors 4/2 (115-84, 108-89; 84-99, 99-105; 116-78; 113-87). Ovest: Warriors- Thunder 3-3 (102-108; 118-91; 105-133, 94-118; 120-111,108-10).

SKY SPORT TV – G7 Golden State-Oklahoma martedì 31 maggio ore 3, differita ore 14 1 HD.

A cura di ENRICO CAMPANA

Articoli correlati