NBA, disastro Durant

Era capitato anche al grandissimo Michael Jordan di sbagliare 26 tiri in un play-off del ’97. E’ successo anche a Kevin Durant, colui ce sarà al centro del mercato e Oklahoma dopo aver vinto di 38 gara1 ha incassato una sconfitta casalinga più unica che rara, anche perchè Dallas, a parte il centauro Raymond Felton (21 punti) non ha fatto nulla di trascendentale, ha subito ai rimbalzi (54) e approfittato anche del gioco poco fluido, a strappi, degli azzurri che evidenzia un’altra nota dolente della serata-no dei Thunder: gli 11 soli assist, cifra che spesso Russel Westbrook “copre” singolarmente. Ma anche lui non era in vena.
Kevin non ne ha fatto un dramma e sfoggiato un’ironia inglese. “Ho sbagliato… Ho sbagliato… Ebbe?. Ogni cosa sembrava funzionare bene: i cambi del nostro coach, le giocate dei miei compagni, i passaggi di Russell (Westbrook). L’unico problema ero io, cercherò di rifarmi la prossima gara”.
Incredibile: Durant si è fatto stoppare anche il tiro della vittoria a 3 secondi dal termine, Steven Adams ha preso il rimbalzo e dato la palla fuori, ma l’ultimo tiro è arrivato a tempo scaduto.
I Warriors hanno tenuto in panchina Steph Curry per un problema alla caviglia, ma giocherà giovedì a Houston in gara 3. Archiviato il sesto successo consecutivo e il 14esimo nelle ultime 5 gare dirette grazie al trio Thompson-Green-Iguodala. Per l’altro Splash Brother 34 punti, metà dei quali sono venuti dalla lunetta, segno che ha impegnato a fondo la difesa dei Rockets. Per Green partita delle sue, di grande sostanza, anche se poco preciso al tiro. Il dreamer e MVP della finale per il titolo è sempre puntuale quando c’è un’urgenza, potemmo ribattezzarlo “Doctor A”: arrivato dalla panchina ha sistemato gli ingranaggi. Houston non ha approfittato dell’assenza dell’extraterrestre, Harden ha dato il meglio di sé negli assist (11) e anche per lui quasi la metà dei 28 punti sono arrivati dal tiro libero. Howard non ha fatto poco, ma poteva fare di più…
MVP della serata il giovane gigante lituano che ha schiacciato anche con due “negroni” attaccati al braccio: 23 punti e 15 rimbalzi, continuano i suoi progressi. Rispetto alla sconfitta casalinga di gara1, ha fatto qualcosa in più Kyle Lowry in un momento di appannamento nel tiro, invece lo stesso della brutta partita precedente  DeMar DeRozan (5/18) che potrebbe vestire la maglietta dei Lakers, la squadra della sua città. Il sempre prezioso Tarence Ross dopo tre folgori da 3 ha preso una brutta botta al capo ed è stato fermato per il protocollo previsto per la stretta sulla salute dell’atleta. Al rientro dopo l’operazione al ginocchio Demarre Carroll, solo 11 minuti e un tiro da 3 sbagliato per l’argentino Scola come starter, Dwane Casey ha capito al volo che era il caso di cambiarlo.

Anche se aveva cercato di ritrattare spudoratamente le critiche agli arbitri fatte a caldo a Espn al termine del primo quarto sostenendo  che i “refs” consentivano a LeBron James di fare tutto quello che voleva, Van Gundy  (Pistons) si è preso un multone da 25 mila dollari. Il coach vuole lasciare Detroit, correva per i Nets assieme a Ettore Messina adesso se la gioca con Tom Thibodeau a Minnesota. I Warriors hanno dato invece l’ok a Luke Walton, l’assistente di Kerry, di ascoltare eventuali proposte, come quella dei Knicks, anche se non è detto che Phil Jackson butti a mare Kurt Rambis chiamato a finire la stagione al posto di Derek Fisher che rischia di stare a piedi. New York potrebbe parlare anche con David Blatt, silurato da Cleveland. Sono senza panchina i Kings (fuori George Karl) e Washington (fuori Randy Wittman) mentre Kenny Atkinson ha chiuso con i Nets. Probabile che Mike D’Antoni diventi head coach per il rilancio di Philadelphia che si sbarazza di Sam Hinkie il gm del disastro. Battuta velenosa: perché non lo prende l’Armani?
Bis di Kawhi Leonard nel NBA Defensive Player of The Year. I giocatori di perimetro non vincevano dal 2003, l’ultimo era stato Ron Artest o Metta World Peace e solo Sydney Moncrief aveva vinto due stagioni di seguito nell’83 e  ’84. Fra l’ala piccola degli Spurs e Draymond Green dei Warriors la giuria dei 130 giornalisti ha premiato con 421 voti il lucchetto della ferrigna difesa di Popovich che concede agli avversari non più di 94 punti. Al terzo posto Hassan Whiteside degli Heath che è fra i candidati per il titolo di Miglior Sesto Uomo con Crawford (Clippers), Will Barton (Denver), Andre Iguodala (Warriors) e Josè Barea (Dallas).

RISULTATI Playoff, quarti di finale. Est: TORONTO-Indiana 98-87 (1/1; 27-16, 26-32; 21-18, 24-21; 23 J.Valanciunas 10/18 tl3/4 15r, 18 K.Lowry 4/13 0/5 da3 tl10/10 7r 9a,  16 C.Joseph 6/8, 10 D.DeRozan 5/18 0/2 da3, 0 L.Scola; 28 P.George 8/15 2/3 da3 tl10/11 4r, 15 M.Ellis 6/12 1/2 sa3).
Ovest: Okalhoma-DALLAS 84-85 (1/1; 20-24 23-21; 14-19, 22.26; 21 K.Durant 7/33 2/11 da3 tl5/5 9r 2a 7pe, 19 R.Westbrook 8/22 1/6 da3 tl2/4 14r 6a, 1 S.Ibaka 2/4 da3 8r, 6 E.Kanter 8r;21 R.Fekton 8/16 1/4 da3 11r, 17 D.Nowitzki 7/19 1/3 da3 4r, 13 Der.Williams 5/9 3/5 da3 5a, 12 S.Mejiri); GOLDEN STATE-Houston 115-106 (2/0; 33-30, 33-27; 20-21, 29-27;  34 K.Thompson 8/20 3/8 da3 tl15/16, 12 D.Green 4/12 0/2 da3 14r 8a 2re, 18 A.Iduodaa 7/10 4/6 da3 3a 16 S.Liingston; 28 J.Harden 7/19 1/8 da3 13/15tl 11a 5pe, 12 D.Howard 5/5 10r).
STANOTTE Gara2- Ovest:  Spurs-Grizzlies (1/0); Est: Hawks-Celtics (1/0).

A cura di ENRICO CAMPANA

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