Il centauro del team Gresini ha parlato della crisi di Bagnaia e ha puntato il dito sull'atteggiamento del due volte iridato
La misteriosa e improvvisa crisi di Pecco Bagnaia nel Mondiale 2025 ha fatto discutere tifosi e addetti ai lavori, e anche gli stessi piloti, che hanno cercato di analizzare l’anno da incubo del due volte campione del mondo della MotoGP, fino alla scorsa stagione il pilota di punta della Ducati. Anche il centauro del team Gresini Fermin Aldeguer ha voluto dire la sua in una intervista a Marca: “La pausa gli servirà per recuperare. Non è stato un calo di rendimento: finché non ha perso la calma e le cose gli sono sfuggite di mano stava facendo un’ottima stagione. Nelle prime gare ha lottato sempre per salire sul podio, e sembrava competitivo”.
Pecco Bagnaia, è arrivata la smentita ufficiale dopo il disastroso finale
“Poi cosa è successo? Marc Marquez gli è stato sempre davanti, e lui non è riuscito a raggiungere quel livello. La presenza di Marc non lo ha aiutato, ma credo che abbia avuto molto peso anche il lavoro che ha fatto su se stesso. Per me non ha lavorato nel modo migliore con il team, con la moto, nella sua mentalità, nel suo modo di lavorare, nel creare una base per il 2025. Credo che abbia sparato colpi a vuoto”, sono le parole chiare di Aldeguer. “E’ vero, è andato bene in Giappone, ma si è fermato lì. Non aveva gli strumenti per lottare. Aveva iniziato bene l’anno e il fatto è che sei andato peggiorando e non sei riuscito a mantenere il potenziale che avevi”.
Aldeguer ha puntato il dito sull’atteggiamento di Bagnaia: “Per me si è concentrato troppo sul fare un confronto con la scorsa stagione. L’anno scorso è l’anno scorso, e quest’anno è quest’anno; devi adattarti alla situazione, la moto non sarà mai sempre la stessa”. L’ex pilota di MotoGP Guintoli aveva analizzato così la crisi di Pecco: “La sensibilità sull’anteriore è tutto, soprattutto con le specifiche attuali delle moto MotoGP. Bisogna riuscire a percepire quella sensazione e a fermare la moto in modo efficiente, senza spostare il carico sulla parte anteriore in ingresso di curva. Se lo senti sei fluido e mantieni la velocità in curva, tutto è collegato”.
“Ci sono centauri che sono più influenzati dal feeling, altri meno, ed alcuni devono sentirsi al 100% per poter rendere al meglio – ha continuato Guintoli, che ha spiegato che “la sensazione si avverte dai polsi, è una sensazione strana e vuoi avere il pieno controllo quando sei al limite. Questa sensazione ti può condizionare, può entrarti nella testa”.
“Io credo che nel 2026 Pecco tornerà, doveva toccare il fondo prima di tornare in piedi. L’episodio di Motegi è stato un po’ strano, in quell’occasione ha invece dominato”. Di Bagnaia ha parlato anche Michele Pirro a Corsedimoto: L’obiettivo per il 2026 è renderlo competitivo e veloce come quest’anno è stato in poche occasioni. Ha fatto comunque vedere che non si è dimenticato come si va in moto. Siamo sportivi e possono capitare degli anni, delle stagioni un po’ complicate. Sono convinto che lavorando, facendo un buon inverno, dei buoni test possa ritrovare la competitività”.