Caos MotoGp, la Sprint Race continua a non piacere ai piloti

La decisione presa da Dorna, Case e FIM non ha convinto i piloti

Bagnaia era stato chiaro già all’ultimo GP d’Austria: “Il nostro parere dovrebbe contare”. A poche settimane dall’inizio della nuova stagione di MotoGp (marzo, in Portogallo), la novità chiamata Sprint Race continua a far discutere. La decisione di introdurla a partire proprio dalla stagione 2023 è già stata presa da Dorna, Case e FIM, eppure starebbe crescendo il malcontento tra i piloti.

Sotto accusa l’aumento dei rischi per gli stessi piloti. Raddoppiando le gare (la Sprint Race è una gara dimezzata ma è sempre una gara), si arriverebbe a 42 appuntamenti in pista con conseguente raddoppio dei pericoli. Inoltre, alla luce di queste 42 gare totali, i piloti, al momento, non hanno avuto nessuna garanzia che i propri ingaggi aumenteranno. Insomma, la Sprint Race, voluta per aumentare spettacolo e introiti, sta causando, per adesso, solo problemi.

Pernat, manager di Bastianini, è stato chiaro sulla Sprint Race: “Il prossimo anno i piloti faranno 42 gare, e quelle brevi saranno un’incognita. Mi pare una mossa esagerata, che crea dei problemi”, le sue parole al Corriere dello Sport.

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