Valentino Rossi: l’addio amaro al meccanico più fidato

“Vale voleva tenere unito tutto il gruppo, ma non ce l’ha fatta”, è il racconto di Alex Briggs.

Uno degli aspetti più amari dell’addio di Valentino Rossi al team ufficiale Yamaha è la fine dei rapporti professionali con tanti storici componenti dello staff del Dottore, come i due meccanici Brent Stevens e Alex Briggs. 

Briggs, che assiste il numero 46 dal 2000, ovvero dagli esordi nella classe regina, al sito The Race ha spiegato le sue sensazioni: “Non sono infelice, né arrabbiato, né deluso, né niente del genere. Nelle corse, cose del genere accadono continuamente. Le persone vanno e vengono, e io sono stato davvero fortunato a restare qui per tutto questo tempo. Non sono deluso, in un certo senso sono triste perché non rivedrò più le persone a cui ero affezionato una volta ogni due settimane”.

L’addio era nell’aria da tempo: “A Jerez abbiamo fatto qualche riunione nel suo motorhome per parlare di quello che stava succedendo. Lui voleva tenere unito tutto il gruppo, come potete immaginare, ma non ha funzionato. Gli ho detto che, se non avessi più lavorato per lui, mi sarei comunque fermato, ed era la verità. Uccio ha provato a trattare, ma alla fine le cose non sono andate come avremmo voluto”.

Il rimpianto: “Forse, guardando indietro, mi sarebbe piaciuto pensare di ritirarmi quando si fosse ritirato lui, ma non è andata così. Se avessi ricevuto un’offerta estremamente buona da qualcun altro avrei considerato l’idea di restare, ma non parlo solo di un’offerta economica, ma delle condizioni che mi avrebbero permesso di utilizzare le mie conoscenze. Essere solo un meccanico e limitarmi a serrare i bulloni non mi basta più”.

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