Uccio svela un segreto di Valentino Rossi

Le parole di Uccio su Valentino Rossi

Alessio ‘Uccio’ Salucci in una lunga intervista a GpOne ha aperto il libro dei ricordi alla vigilia del Gp d’Italia.

“Per me e per Vale, che siamo vecchi, il Mugello è arrivato prima di Misano e sentiamo tantissimo questo GP. Siamo cresciuti qui, a partire dal 1996, è un appuntamento importante e avere 3 team, anzi 2 e mezzo, con tutti piloti italiani che abbiamo cresciuto noi da quando erano piccoli, è una soddisfazione immensa”.

“Nel 1994 Vale andò lì in scooter e io, se ricordo bene, mi feci portare in macchina. Ho l’immagine di noi due davanti al paddock che aspettavamo Maurizio Vitali che avrebbe dovuto portarci due pass, ma non arrivò mai e glielo sto rinfacciando ancora oggi (ride). Andammo a vedere la gara alla Casanova Savelli e fu bellissimo vedere Schwantz e Doohan, Capirossi, Romboni e Biaggi, ricordo ancora quella vibrazione”.

“La prima volta è sempre speciale. Per me è memorabile la prima vittoria di Vale nel 1997 in 125, quando solo due anni prima aspettavamo il pass fuori dai cancelli. Che cos’ha di speciale per lui il Mugello? Forse perché è un pista difficile e tosta in cui si può fare la differenza, ci sono tante curve da raccordare e lì Vale era veramente forte: mi ricordo che alla Casanova Savelli, alle Arrabbiate 1e 2 non ce n’era per nessuno. Poi giocava anche l’extra motivazione della gara di casa, è un insieme di cose che fa la differenza”.

Tanti gli aneddoti: “Ricordo il giovedì sera quando andavamo alla cena del Fan Club con Vale travestito con la barba finta. Parlo degli inizi anni 2000, al Mugello a quei tempi ci saranno già state 70.000 persone il giovedì sera, e noi andavamo in scooter incappucciati passando per le strade normali fino al ristorante. Sono ricordi che non dimenticherò mai. L’abbiamo fatto per una decina d’anni e qualche volta è capitato di essere scoperti, per fortuna sempre alla fine della cena. È stata comunque un festa, ma dovevamo scappare in fretta, noi italiani siamo focosi (ride). Penso che siamo il pubblico numero 1, mi ricordo il boato ogni volta che Vale passava alla Casanova Savelli, dal box sapevo che era lì senza che fosse inquadrato dalle tv”.

C’è anche un brutto ricordo: “La pista più amica ci ha anche tradito, ma non do la colpa al Mugello. Vale si era fatto male prima, il 19 aprile, il giorno del mio compleanno, con il cross. Io ero a Valencia a correre in macchina, nella GT Open, e mi avevano chiamato dicendo che si era fatto male una spalla. Forse avrebbe dovuto operarsi, ma non c’erano i tempi per farlo, così i medici, insieme a Vale, avevano deciso di continuare. Però era malconcio, Lorenzo andava forte, è stato un insieme di cose. Vale faceva fatica nelle curve a sinistra e a questi livelli, quando non sei al 100% ma provi a dare il massimo, quell’extra che dai in più ti frega. È stata colpa del cross, non del Mugello (ride)”.

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