Iannone trema: “Andrà a processo”

Il deferimento e il processo di Andrea Iannone sono praticamente inevitabili dopo le controanalisi che hanno confermato la presenza nel campione di urine, prelevato dopo il Gran Premio della Malesia e analizzato nel laboratorio della Wada di Kreischa, di un androgeno esogeno anabolizzante vietato dal codice antidoping.

Secondo le parole dell’esperto contattato dalla Gazzetta dello Sport, l’Ematologo Paolo Borrione, per il pilota di Vasto sarà fondamentale l’operato della difesa da qui in avanti: “Il dato emerso dalle controanalisi è un valore basso, può trattarsi di una assunzione non intenzionale recente, ma pure di una più lontana con dosaggi maggiori”. Il quantitativo potrebbe essere compatibile quindi con un ciclo di anabolizzanti. “Sì, se fosse stato concluso 2/3 settimane prima del controllo: è una sostanza che ha un emitivita, il periodo di vita nell’organismo, breve e che cala progressivamente all’assunzione”.

“Non credo possa cavarsela senza un deferimento, con questa sostanza direi che il processo si farà. Con un valore alto avrei pensato a un’assunzione volontaria, ma con questi valori non si può escludere l’involontarietà che in sede di giudizio apre vari scenari”.

Articoli correlati