Ferrari: Charles Leclerc ottimista, Carlos Sainz no

I commenti dei due piloti Ferrari dopo le libere del venerdì in Ungheria.

Dopo la buona prestazione al mattino, Charles Leclerc e Carlos Sainz non hanno brillato nel pomeriggio, ottenendo un undicesimo e un dodicesimo tempo nelle libere del Gran Premio d’Ungheria. Queste le parole del monegasco: “Abbiamo seguito il nostro piano, ovviamente il tracciato è cambiato un po’ tra mattina e pomeriggio, ma a parte questo noi siamo abbastanza felici di come ci sentiamo in macchina, per adesso”. 

“Le performance le vedremo domani in qualifica, ma il feeling è abbastanza buono. Domani dovremo cercare di fare tutto al 100%, ma siamo sulla buona strada. Per le qualifiche speriamo di estrarre qualcosa in più dalla macchina, perché qui sarà complicato superare, quindi dovremo essere un po’ più forti al sabato. Questo è il motivo per cui il nostro focus questa volta sarà concentrato maggiormente sul sabato rispetto alle altre gare. Il meteo per i prossimi giorni? Se calasse la temperatura senza però avere la pioggia sarebbe perfetto”.

Carlos Sainz è molto meno ottimista del compagno di scuderia: “È stata una giornata strana. Credo che nelle PL1 fossimo abbastanza contenti dei risultati, mentre nel pomeriggio la macchina non era granché cambiata. Andava comunque bene, è che gli altri sono riusciti a migliorare più di noi. Con una pista ancora più calda siamo andati un po’ indietro in classifica”. 

“Lì c’è qualcosa da analizzare, certamente. Speriamo che per domani ci sia un rischio di pioggia e un po’ di copertura nuvolosa sul circuito, così tutto può improvvisamente rimescolarsi. Preferisco che la temperatura possa scendere senza che però ci sia pioggia, sarebbe perfetto per noi”.

“Purtroppo, prima di venire qui sapevamo di avere alcune debolezze nel nostro pacchetto e nella nostra macchina; sapevamo che in certe curve la vettura non sarebbe stata particolarmente efficiente. Oggi lo abbiamo visto. A Monte Carlo non saremmo mai stati fuori dalla top-10: oggi purtroppo qualcosa è andato storto, ed è la dimostrazione che siamo molto più vulnerabili in questo tipo di pista”.

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