Parte il Giro e Beppe Saronni disintegra il ciclismo italiano

Beppe Saronni durissimo

“Facciamo finta di niente da troppo tempo, e ci nascondiamo dietro alla Roubaix di Colbrelli. Il ciclismo italiano lo vedo malissimo. Guardi le corse e ti chiedi: dove sono gli italiani? Non siamo più protagonisti e soprattutto non ci sono italiani che corrono. Non ci sono più i numeri, e sarà sempre peggio”. Beppe Saronni, intervistato dal ‘Giornale’, è lapidario.

“Se l’Italia resterà appesa a quei pochi talenti naturali come Ganna che vengono fuori casualmente, non avrà via di scampo – aggiunge il campione del mondo del 1982 -. L’offerta degli sport si è moltiplicata, la strada è pericolosa, i genitori hanno paura. In Italia non mancano le risorse e i soldi, ma i progetti veri. La prima cosa da fare? Investire sul ciclismo di base, aiutare le società e le famiglie, creando un’Academy nazionale per raggruppare i migliori giovani. Non abbiamo altro tempo da perdere, perché di Nibali non ne abbiamo più. Questo Giro, temo, che non farà altro che confermarcelo”.

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