Davide Cassani punta ancora su Vincenzo Nibali

Le parole di Davide Cassani su Vincenzo Nibali

Il ct della Nazionale Davide Cassani ha fatto il punto della situazione al termine di un’intensa domenica. “La Tirreno Adriatico si sta rivelando una corsa infinitamente bella. Stiamo assistendo a  tappe di altissimo livello. In queste prime cinque frazioni si è visto di tutto ma soprattutto uno spessore  agonistico fuori dal comune”.
 
“Prendiamo la tappa di oggi. In fuga il campione del mondo della crono (Ganna) ed il vincitore della prima classica fiamminga (Ballerini). Non un tentativo a favore di telecamera ma la voglia di arrivare e vincere partendo  da lontano. Purtroppo per loro il gruppo non lascia fare e  Van Der Poel parte  tutto solo a 60 km dal traguardo e dietro di lui succede di tutto. Nessuna squadra a primeggiare sulle altre, Pogacar che stacca Van Aert, Higuita (terzo della generale) che arriva a 21’. Non c’è niente da dire, questi giovani sono proprio forti e soprattutto hanno una capacità di soffrire fuori dal comune. Ricordate Van Aert qualche anno fa alle strade bianche? Sull’ultimo strappo era talmente stanco che cadde a terra stremato dalla fatica. Si rialzò, a fatica, ed arrivó terzo. E Van Der Poel oggi? Non ha avuto neanche la forza di alzare le braccia al cielo buttandosi a terra subito dopo la linea del traguardo”.
 
“Lo dico ora. È VDP il mio favorito numero uno per la Sanremo di sabato. Prima di vincere le strade bianche ha corso in Belgio andando  sempre all’attacco. Ed oggi l’olandese ha fatto la stessa cosa. Se avesse aspettato il finale avrebbe vinto lo stesso  ma lui, almeno secondo me, oggi voleva fare l’ultimo test prima della Milano  Sanremo. Una  prova generale. Sapeva che rischiava, sapeva che poteva anche essere ripreso e battuto ma credo  che  il suo obbiettivo primario era accumulare fatica. Quando prepari una grande corsa è fondamentale una “prova generale” nei giorni  precedenti, solitamente si fa 6/7 giorni prima. Vi ricordate cosa fece Matteo Trentin nel 2019 al Trofeo Matteotti? Una lunga fuga, soprattutto una grande fatica. Si, anche lui vinse ma non era quello l’obbiettivo primario. Sette giorni dopo arrivò secondo al campionato del mondo. Con niente non si ottiene niente. Il ciclismo è sport di fatica e se vuoi migliorare non devi avere paura della fatica ma andare a cercarla. Nota di merito per Matteo Fabbro. In una Tirreno dal livello altissimo si trova quinto nella generale. Bravo, bravissimo. Oggi mi sono piaciuti anche Fabio Felline, Alessandro De Marchi  e Davide Formolo che, nonostante abbia lavorato per Pogacar, è arrivato nei primi 10. Tra coloro che hanno patito freddo anche Giulio Ciccone. Non si è coperto abbastanza e penso che si sia staccato per questo”.
 
Chiosa su Nibali: “Sì, non è un giovane ma ha ancora tanta voglia di faticare. Lui non molla e da un certo punto di vista ha la mentalità di questi  giovani rampanti. Anzi, sono questi ragazzi che hanno la mentalità di Vincenzo Nibali. Penso che al Giro andrà forte”.

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